Filippo Roma, inviato de Le Iene, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Riguardo l’inchiesta sullo smaltimento illegale dei rifiuti nel campo rom di Castel romano
“E’ un inferno autorizzato, che è diventato una discarica abusiva impressionante –ha affermato Roma-. Bruciano in continuazione per fare spazio ad altri rifiuti. Se tu ci vai non credi ai tuoi occhi che nella capitale ci sia una cosa del genere e nessuno interviene. Di questa cosa purtroppo non frega niente a nessuno perché riguarda pochi, solo i residenti nelle vicinanze, e quindi non porta un grande tornaconto elettorale. L’ente Roma natura non fa un cacchio, arrivano gli esposti dei cittadini, ma a loro non frega niente. Io li ho contattati e sono caduti dal pero. Quando ci siamo tornati una seconda volta non c’era nessuno, gli uffici completamente vuoti. I rom, da quello che ho capito, ci campano, rappresenta per loro una sorta di business. Il problema è che loro stessi sono i primi a subire il danno di questa situazione perché campano in quello schifo”.
Sulle elezioni a Roma
“Credo che amministrare Roma in questo momento sia impossibile e non capisco come mai ci siano ancora persone che vogliano diventare sindaco di Roma. C’è una voragine di debito pubblico paurosa, non ci sono i mezzi e gli strumenti per fare le cose. E’ come scalare l’Everest, o come andare a piedi sulla luna. Fossi un politico vorrei fare tutto tranne il sindaco di Roma, è sicuro che ti bruci. Ovviamente la Raggi ci ha messo del suo, però quelli che lei ha ereditato sono problemi che si trascinano da anni, il primo è l’enorme debito”.
Sullo scontro con gli elettori 5 Stelle
“Per chi è ottuso permane l’idea che io sia contro il M5S. Si dimenticano che io andavo anche dai sindaci precedenti. C’è scarsa obiettività. Noi cerchiamo di fare le pulci al potere, quando non funziona. Sono sempre andato da tutti i politici di ogni colore. Essendo loro al governo andiamo da loro”.