Michele Frullo, referente del sindacato Usb trasporti Roma e Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Riguardo l’allarme lanciato dagli autisti Atac sui monopattini elettrici a Roma
“Purtroppo in questo ultimo periodo la situazione è diventata impressionante –ha affermato Frullo-. Questi monopattini da più di un mesetto si trovano facilmente nel centro storico, sui Fori imperiali, a Piazza Venezia, specialmente a tarda sera i ragazzi ne fanno uso, ma in una maniera non corretta, li troviamo a volte in due, oppure contromano, sulle corsie preferenziali, ci sbucano all’improvviso negli incroci e diventano un pericolo per tutti gli automobilisti, specialmente per noi autisti degli autobus. Serve un controllo maggiore sull’uso dei monopattini. Chi va in bicicletta è già più corretto, se ne vedono pochi di ciclisti scorretti. Chi porta il monopattino invece spesso fa come vuole. Come sapete, se si verifica un incidente ci sospendono la patente, subiamo momenti difficili perché bisogna fare giustamente tutti gli accertamenti del caso, però in quei frangenti noi siamo senza patente e diventa un grosso problema anche familiare. Purtroppo i ragazzi li hanno presi come delle giostre, ma questi mezzi viaggiano sulla strada e sulla strada non ci sono solo loro. Dispiace vedere che anche quando li vede qualcuno delle forze dell’ordine non gli dice nulla. Ci auguriamo che venga sanzionato qualcuno, in modo che tutti gli altri si diano una calmata. Ci sono anche ragazzini di 12 anni che non hanno alcuna cognizione di come si svolga la viabilità nella città, inconsciamente pensano di non dare fastidio e di non creare danni, ma non si rendono conto che finire sotto un mezzo è un attimo se non si sta attenti”.
Riguardo la situazione sugli autobus durante la fase due
“E’ sbagliata l’ordinanza che permette il 50% degli accessi a bordo del bus rispetto a quanto scritto sulla carta di circolazione, su 25 metri quadri possono salire circa 50 persone, addirittura adesso li stanno aumentando al 60% e abbiamo paura perché sentiamo che il problema Covid non è finito. Abbiamo paura che con questa metodologia di afflusso la pandemia riprenda piede, perché si sta troppo a contatto. Purtroppo non c’è personale che riesca a contingentare gli accessi, non può farlo l’autista, che al massimo può dire: siete troppi, scendete, ma non ha l’autorità per obbligare le persone a scendere. Adesso col caldo si aggiunge il problema dell’aria condizionata. Tanti bus hanno la climatizzazione guasta e si è costretti a fermarsi, così aumenta ancora di più l’affluenza per quei pochi che stanno in servizio e che hanno l’aria condizionata. Consideriamo che ora ci sono le scuole chiuse, gente che sta non sta lavorando o che sta lavorando in smart working. Fortunatamente il 98% dei passeggeri si mette la mascherina, ma se si sta troppo vicino diventa un problema comunque”.