La band I-Dea esce col nuovo lavoro “Umani”. All’insegna del rock italiano non mancano sortite nell’elettronica e nel citazionismo dei Timoria. Non a caso, Omar Pedrini partecipa in prima persona prestando la sua voce nell’intro, nel ritornello e nel bridge della titletrack dell’album. Una condivisione artistica talmente forte che ha portato il rocker bresciano a diventare anche l’editore del disco con la sua “Senza Vento”. Le loro liriche raccontano il periodo storico contemporaneo, gli errori che stiamo facendo ma anche la fortuna che abbiamo di viverlo. Idee, sogni, grandi e piccole considerazioni sulla vita di tutti i giorni e sui massimi sistemi. Nel videoclip animato realizzato da Alex Bufalo per Violex Video, compare tutta la band in compagnia dello stesso Omar Pedrini in versione avatar. Di questo e di altro parlano i ragazzi nell’intervista.
Chi?
I-Dea è un progetto nato nel 2016, un po’ per gioco, dopo mesi di registrazioni decidono di pubblicare il loro primo Album cosi nell’estate 2017 esce “Start”, contemporaneamente iniziano anche le esibizioni live, concorsi regionali e nazionali per iniziare a farsi conoscere. Apriamo i concerti di Omar Pedrini ad Altalanga Rock e all’Hiroshima Non Amour di Torino, siamo finalisti nazionali di Sanremo Rock presso il teatro Ariston dove il brano l’America viene scelto per essere inserito nella compilation della manifestazione. Torniamo in studio dopo un anno di soddisfazioni, iniziando a registrare il nostro secondo album che prende il nome di “Umani”, proprio l’omonima canzone vede la collaborazione di Omar Pedrini come special guest del disco. A giugno 2020 finalmente usciamo con il nostro secondo lavoro discografico grazie ad Oyez! e la Senza Vento come editrice.
Che cosa?
Il sound ha sicuramente un’impronta rock arricchito da qualche sfumatura di elettronica, che ai giorni nostri la fa da padrone. Siamo cresciuti negli Anni ‘90 dove ogni band era ispirazione cerchiamo di restare attaccati il più possibile alle nostre radici cantando i testi in italiano.
Quando?
Sempre, esprimersi con un mezzo come la musica credo sia la cosa più bella che ci possa essere, ormai dopo tanti anni troviamo quasi difficile esprimermi senza immaginarci una canzone. Questa è la vera droga, non crediamo di poterne starne senza per molto tempo, sicuramente in cima alla piramide di Maslow per un musicista questo è un elemento fondamentale per il proprio benessere, dopo tanti anni è ancora una bella valvola di sfogo.
Dove?
Ovunque, da casa con la chitarra, in sala prove, in studio di registrazione, fino a salire su un palco. Il palco ci trasforma, tira fuori la parte migliore di ogni persona, quella più animale, quella più gioiosa. Dappertutto si può fare musica il mondo è pieno di rumori, suoni, la musica è sempre accesa.
Perché?
Vizio, dipendenza, sfogo, unione, ci sentiamo liberi di fare quello che vogliamo senza avere regole precise, la musica non ha scadenze, resta per sempre.
Ecco il video di “Umani”: