Andrea Baldi, presidente dell’Associazione gondolieri, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Riguardo la situazione dei gondolieri a Venezia
“Siamo tornati sulle gondole dal 30 maggio –ha affermato Baldi-. In questi 17 giorni le cose stanno andando molto male. C’è pochissima gente, siamo a-90% rispetto ad un normale giugno degli altri anni. Calcolando che siamo stati fermi 3 mesi e che a novembre c’è stata l’acqua alta, la situazione è veramente difficile. Già lì avevamo perso circa il 60% del lavoro. Speravamo di ricominciare col carnevale, invece il 2 marzo è uscito un articolo sul Times in cui c’era scritto che il Coronavirus aveva ormai investito l’Italia e i turisti sono scappati. Poi c’è stato il lockdown. Venezia è ancora in mano alla natura. I canali sono ancora belli limpidi, perché di imbarcazioni a motore ce ne sono poche che girano. E’ ancora una città morta che sta cercando di rialzarsi. Noi ci siamo e stiamo aspettando che i turisti ritornino, siamo pronti per accoglierli. La gondola è sicura, c’è spazio per assicurare il distanziamento fisico. Venezia senza turisti è una città vuota. Non sono un economista, ma vivo e conosco la città e so che qualsiasi tipo di turismo oggi è ben accetto. Poi se un giorno fossimo nella possibilità di scegliere il tipo di turismo per Venezia, potremo scegliere tra il turismo mordi e fuggi e quello di alto livello. Le attività commerciali probabilmente stanno messe anche peggio di noi perché hanno costi fissi superiori ai nostri. Noi abbiamo le spese della gondola, della manutenzione e del posteggio della gondola. Noi come ditte individuali abbiamo avuto dal governo solo i due bonus da 600 euro, il primo è arrivato abbastanza velocemente, il secondo dopo due mesi e mezzo. I nostri sono lavori stagionali, l’estate dobbiamo lavorare anche per il prossimo inverno. Avere 600 euro in 3 mesi non lo auguro a nessuno perché è difficile sopravvivere e mantenere una famiglia”.