Ora è il tempo del duo TECHNOIR, che da lunedì 4 maggio ha pubblicato il singolo “Hayami / Bitter Awakening” davvero molto interessante. La band è composta da Alexandros (chitarre, basso, synths, laptop, voce) e Jennifer (voce, effetti) e costruisce il suo sound sul mix tra trip hop ed electro soul, dove la splendida voce di Jennifer si unisce alla produzione elettronica e alle parti analogiche completamente suonate da Alexandros. Un po’ Massive Attack e Thundercat e un po’ rock con chitarre distorte e basso cavernoso. Ad impreziosire la proposta della band c’è anche il feat. di Veezo alle tastiere, artista della scena jazz milanese la cui presenza conferma anche un legame rivolto verso la radice black del duo. Tutta la produzione è stata realizzata dallo stesso Alexandros nello studio della band. Il concept del pezzo è un tributo alla cultura giapponese e ai fumetti manga ma facciamolo spiegare al duo.
Chi?
Siamo Alexandros e Jennifer, siamo artisti indipendenti e gestiamo ogni aspetto del nostro progetto. Nel 2016 ci siamo trasferiti a Milano e abbiamo trasformato il nostro salotto nel nostro home studio, dove produciamo, scriviamo e registriamo.
Che cosa?
La nostra musica ha diverse influenze dall’elettronica all’R&B, dal trip hop al funk rock, anche se non ci piace etichettarla. La tecnologia è parte integrante del nostro sound e il computer è praticamente un membro della band ma non in maniera asettica, l’energia del palco, del live e dell’improvvisazione sono quello che ci spinge.
Quando?
Sempre. Non abbiamo memoria della vita prima di scoprire la musica. Entrambi abbiamo iniziato a suonare e cantare da molto piccoli, per Alexandros la folgorazione è avvenuta con Jimi Hendrix e per Jennifer con Whitney Houston. Poi abbiamo scoperto i computer, l’elettronica, l’hip hop e il jazz.
Dove?
Da quando abbiamo fondato i Technoir nel 2015 la musica ci ha portato a suonare in festival e club in tutta Italia (Santeria, Magnolia, Biko, Monk, MiAmi Festival, Jazz Re:Found Festival), e in Europa con un Tour nei Balcani e in Francia. Sempre parlando di tecnologia, grazie ad essa abbiamo reso la nostra strumentazione super portatile, di modo da poterci spostare e portare il nostro suono ovunque, su palchi grandi come su di strada.
Perché?
Non riusciremmo ad immaginare una vita diversa.