Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’approvazione dell’emendamento Sisto che stabilisce che prima del 15 settembre non si può votare

“La prima giornata utile per votare è il 20 settembre, ma non è detto che si voti in quella data. L’emendamento si limita a stabilire a che non si può votare prima del 15 settembre”.

Sul governo

“I 5 Stelle giocano una battaglia per la sopravvivenza, il Pd è il concorrente colpevole di tutto ciò. Questo PD si è compromesso, pur di stare al governo dice sì a tutto quello che dicono i 5 Stelle, è come la madre debole che accontenta sempre il figlio capriccioso. Speriamo di sovvertire quanto prima questo rapporto assurdo. La parola svolta di per sè non significa un fico secco, la svolta invocata da Zingaretti significa: volemose bene e andiamo avanti a governare. Il tema è avvilente dal punto di vista politico”.

Sul piano Colao

“Se Colao ha detto delle cose, il governo giri le carte sul tavolo e ci faccia capire qual è il progetto di Colao. Se il governo continua a tenere le carte coperte non va bene. Il tempo delle carte coperte deve finire, ci dica cosa ha detto Colao per poterlo condividere o criticare. La comunicazione è una costante di questo governo. Loro dicono che sono aperti all’opposizione, ma è un’apertura fittizia, ipocrita. Io penso che pagheranno questo attegiamento, perché un governo che non collabora con le opposizioni logora se stesso.

Sul centrodestra

“Siamo una coalizione ad offerta variegata. Noi di Forza Italia non siamo né populisti né sovranisti, ma c’è una componente sovranista nel centrodestra. Sul Mes noi diciamo una cosa molto semplice: i soldi del Mes in questo momento non si possono rifiutare. Quando il mare è tempestoso e ti danno 4 pezzi di legno a cui aggrapparti te li prendi altrimenti anneghi”.  

Sulla Giustizia

“Bonafede e i suoi fratelli, compresi quelli del PD che lo appoggiano, sono la peggiore sciagura che ci potesse capire. Noi saremo implacabili nel tenere il fuoco acceso, non è possibile non capire che c’è da fare una rivoluzione anche culturale, bisogna separare le carriere, evitare porte girevole tra magistratura e politica. Fuori i magistrati dalle stanze del potere”.