Mario Mulas, sindaco di Golfo Aranci (prov. Sassari) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sul passaporto sanitario. “Sono stato sempre rispettoso in questi mesi verso gli atti emessi da governo e regione anche quando non ero d’accordo -ha affermato Mulas-. Capisco il presidente che voglia il passaporto sanitario, perchè se fosse possibile saremmo tutti d’accordo per sentirci più sicuri. Ma c’è anche l’emergenza economica e sociale, che non è meno grave di quella sanitaria. La Sardegna vive di turismo per una grandissima percentuale. Nel mio paese l’80% delle attività vive con il turismo. Io dico: facciamo in fretta, perchè siamo pronti e abbiamo voglia di lavorare. Se non è possibile garantire la sicurezza col passaporto sanitario, andiamo avanti e apriamo, perchè abbiamo voglia di ospitare i lombardi, i piemontesi, i siciliani, chiunque voglia venire nella nostra Sardegna. Tutti abbiamo capito come ci si deve comportare, il distanziamento sociale, la mascherina, io mi affido molto al buonsenso delle persone. Se ci sono persone distratte, toccherà alle autorità richiamarle ed evitare assembramenti, oltre ai protocolli che ci sono e che tutte le attività rispettano. C’è l’esigenza di guadagnare perchè ci sono operatori che hanno fatto investimenti importanti e hanno bisogno di lavorare. Il nostro paese conta 2500 persone, in estate arriviamo anche a 40mila. Abbiamo adottato un nuovo piano urbanistico di sviluppo, il nostro è un paese destinato a crescere. Tanti lombardi hanno le seconde case qui. Mando un saluto al sindaco di Milano, lui sa bene che amiamo i milanesi, io sono anche interista. Ho sempre paura che certe polemiche sfocino in campanilismi, che non devono esistere, specialmente in un periodo difficile come questo. Dobbiamo essere tutti uniti”.