Blended learning methodology. L’Università, connetore di sapere, deve essere in grado di coniugare tradizione e innovazione. Scopriamo il modello Unicusano, il lungimirante Ateneo che dal 2014 offre anche percorsi di studio con metodologia integrata per l’apprendimento. 

L’Università del futuro è blended

Dall’emergenza Covid-19, l’Università ne è uscita forte e consapevole di aver assolto bene la propria funzione di connettore di sapere: gli studenti hanno continuato ad apprendere, gli esami si sono svolti online e gli Atenei non hanno interrotto la didattica.

Come ha affermato il Ministro Manfredi:

“Questo sicuramente è un dato molto importante. Sarà un’università più consapevole delle potenzialità di inclusione delle nuove tecnologie, se utilizzate in modo appropriato, e quindi più rivolta al futuro. L’università deve essere in grado di coniugare la sua tradizione di grande comunità fisica alle potenzialità di apertura e contaminazione derivanti da un uso saggio delle tecnologie. Solo in questo modo potrà entrare davvero nelle case e nella società, diventando il motore di un rilancio del Paese. È la grande scommessa per il futuro”.

A tal proposito sono stati stanziati ben 290 milioni di euro per il diritto allo studio: riduzione delle tasse, aumento del fondo per le borse di studio, contributi agli studenti per affrontare il digital divide. La connessione ad internet è, oggi più che mai, un diritto. Continua il Ministro:

“Da un lato dobbiamo avere l’aula, dall’altro dobbiamo assicurare un servizio telematico di qualità.”

Un sistema integrato o blended per offrire un servizio a 360 gradi: l’apprendimento in aula – in sicurezza ovviamente – e la formazione a distanza per chi non può raggiungere fisicamente l’Ateneo. In una sola parola chiave: interconnessione.

Unicusano e la blended learning methodology

Un nuovo modo di fare formazione, dove l’online è coprotagonista. La formazione a distanza non deve quindi essere vista come una procedura da adottare in casi d’emergenza, ma deve far parte dello scenario quotidiano degli studenti. Ed è una visione strategica e futuristica, anticipata già da diversi anni dalla Unicusano. L’Ateneo, infatti, adotta dal 2014 la blended learning methodology, dimostrando di essere lungimirante e già proiettato nel futuro.

Il sistema universitario basato sulla metodologia blended è importante perché abbatte le tradizionali barriere dell’insegnamento. L’apprendimento misto offre intervalli di tempo flessibili che possono essere personalizzati per ogni studente, offrendogli la possibilità di apprendere al proprio ritmo.

In un mondo rapido, dove smartphone e tablet sostituiscono in gran parte i pc, le nuove generazioni sfruttano tecnologie integrate nella modalità di apprendimento; ecco perché non possiamo fare a meno della FAD (formazione a distanza).

Il blended è il passo successivo, il naturale sviluppo della crescente accessibilità dell’’e-learning, dell’inclusione delle risorse online nella componente umana di apprendimento in aula.

Scopri la metodologia blended dell’Unicusano cliccando qui.

Blended learning methodology: i vantaggi per gli studenti

  • Aumento dell’interesse e dell’entusiasmo. Quando la tecnologia è integrata nelle lezioni, è più probabile che gli studenti siano interessati, focalizzati ed entusiasti delle materie che stanno studiando.
  • Più concentrazione per più tempo. L’interazione con le risorse tecnologiche prevede due elementi importanti: esplorazione e ricerca. Questo determina una concentrazione più alta per un periodo di tempo più lungo rispetto alla concentrazione sui libri e risorse cartacee.
  • Maggiore autonomia. L’e-learning aiuta lo studente a farsi carico del proprio apprendimento e a sviluppare abilità autonome nella gestione dello studio. Ciò consente dia apprendere secondo i propri ritmi.
  •  Sviluppo del senso di responsabilità. Gli studenti diventano responsabili dei propri risultati, mossi anche dalle priorità che si danno.
  • Proiettato nel futuro. Il blended permette di sviluppare molte abilità utili per la vita: abilità di ricerca, autoapprendimento, processo decisionale, senso di responsabilità, abilità nell’usare il computer, ecc.

***A cura di Michela Crisci***