Matteo Ricci (PD), sindaco di Pesaro e vicepresidente dell’Anci, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla crisi economica post Coronavirus
“Gli sforzi fatti dallo Stato dal punto di vista socio-economico in questi mesi sono stati tanti, se però queste risorse non arriveranno velocemente nelle tasche dei cittadini italiani rischiano di far crescere una rabbia sociale spaventosa che può essere cavalcata dai fomentatori d’odio. Si rischia una nuova stagione d’odio, con una guerra tra ultimi e penultimi. I sindaci hanno già dimostrato che i tempi si possono accorciare. Quando ci hanno dato i buoni spesa, in pochi giorni siamo riusciti a darli a 2 milioni di italiani, fidandoci dei cittadini, tramite autocertificazione”.
Sulla crisi degli enti locali
“I comuni italiani non hanno più entrate. Fra tassa di soggiorno, rette degli asili nidi, parcheggi a pagamento, i comuni hanno avuto circa 5 miliardi di riduzione di entrate, lo Stato con il dl Rilancio ce ne dà 3 quindi le risorse stanziate non sono sufficienti. Molto dipenderà dalla crisi economica perchè se avremo un 2020 di grande crisi occorrerà aggiungere a quei 3 miliardi i 2 che mancano. Senza i comuni l’Italia non ripartirà”.
Sul Recovery fund
“La proposta della Commissione Ue sul Recovery fund è un’ottima notizia per chi come me crede nell’Europa. In questa fase o l’Europa si rilancia oppure muore. Questa è una partita determinante. Se l’UE vuole svolgere un ruolo nel mondo deve lasciare da parte le divisioni e le incrostazioni del passato. Diciamo che abbiamo vinto il primo tempo della partita, il secondo tempo lo vinceremo se queste risorse arriveranno velocemente nell’economia italiana”.