Raffaella Paita, deputata di Italia Viva, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul piano shock per l’Italia

“Abbiamo lavorato col principio di 6 articoli molto semplici, che vanno a migliorare la situazione della tempistica per la realizzazione delle opere nel nostro Paese. Il piano è stato presentato 6 mesi fa, non siamo stati ascoltati, ora speriamo che il nostro progetto diventi realtà. Abbiamo buone sensazioni, per due motivi: l’incontro tra Italia viva e il premier in cui si è cominciato a discutere di questo tema, e le dichiarazioni fatte da Conte in Parlamento in cui , parlando del piano, ha utilizzato addirittura la parola shock. La prima cosa è ripercorrere ciò che è accaduto con Expo e con la ricostruzione del Ponte di Genova. Abbiamo banalmente riprodotto queste due situazioni e creato una norma che prevede la possibilità per i commissari di gestire la realizzazione dell’opera, commissari che comunque non avranno poteri assoluti e saranno soggetti a controlli dell’Anac. Altre due questioni decisive: cercare di accorciare i tempi di discussione in caso di ricorsi e ripristinare l’unità di missione Italia sicura e dell’edilizia scolastica. 120 miliardi sono le potenzialità che oggi già ci sarebbero e che sono bloccate da norme sbagliate. Con le nostre norme si sbloccherebbero questi 120 miliardi”.

Su una possibile patrimoniale

“Noi siamo per rimettere in moto l’economia, non siamo d’accordo su ipotesi di patrimoniale. Pensiamo, con le nostre idee, di poter dare una mano perchè il Paese si risollevi ridimensionando le tasse, non aumentandole. No alle patrimoniali, no a tasse in più, no ai contributi di solidarietà per sempre, sì allo sblocco dei cantieri. Tutte le risposte che arrivano da Italia viva sono risposte relative alla competitività, non a redditi di cittadinanza”.