Aldo Maria Cursano, vicepresidente vicario di Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi, presidente di Fipe Confcommercio Firenze, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla movida nel weekend a Firenze
“Come ci aspettavamo, abbiamo avuto un’invasione pacifica nel fine settimana. Dopo oltre due mesi rinchiusi in casa, il desiderio di ritrovarsi era prevedibile. Proprio per questo all’esterno dei locali erano stati messi 100 steward in più. Nulla di grave, ma ci vuole una maggiore presenza delle forze dell’ordine”.
Sulle regole
“All’interno dei locali i protocolli sono abbastanza chiari. Il problema riguarda tutto ciò che è intorno agli spazi dei locali. All’esterno la situazione deve essere gestita dalle autorità. Servirebbero più uomini e mezzi, per accompagnare una socialità più sicura e abituarla, fare in modo che tra i ragazzi ci sia maggiore consapevolezza. I giovani hanno il diritto, la voglia di esprimersi, di riconquistare i propri spazi. Un po’ stanno rischiando. Noi adulti dobbiamo accompagnare questa vitalità, cercando di metterla sempre di più in sicurezza, ma non impedendola, questo sarebbe un errore. E’ sbagliato pensare a piazze a numero chiuso”.
Sul ‘contributo Covid 19’ comparso su alcuni scontrini
“Nel mondo dei pubblici esercizi non c’è stato alcun aumento dei prezzi. La nostra economia è ancora in ginocchio. Siamo ancora al 15% degli incassi. Chi oggi ha aperto l’ha fatto per dare un servizio, per dare il messaggio che ci siamo, figuriamoci se si vanno a ritoccare i prezzi e a speculare. Quando si è in difficoltà bisogna usare le leve del prezzo. Poi in Italia siamo 300mila imprese, quindi può darsi che qualcuno abbia applicato questa tassa, ma credo che non sarà premiato da questa scelta”.