Migranti e sciopero dei braccianti: giornata significativa per quella categoria di lavoratori, perlopiù stranieri, che si adopera nei campi e non vede riconosciuti i propri diritti. Tanta gente non ha comprato frutta, né ortaggi, in nome del sacrificio quotidiano di chi si prodiga per garantirci cibo sulle nostre tavole, per pochi spiccioli. 

Leonardo Palmisano è autore di Mafia Caporale e Ghetto Italia

Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, con Leonardo Palmisano, docente del Politecnico di Bari, sociologo ed etnografo, autore di Mafia Caporale e Ghetto Italia. “Il concetto di utilità collegato al migrante è vecchio, Maurizio Ambrosini alla fine degli anni ’90 scrisse un libro intitolato Utili Invasori. In quel libro, che oggi torna attuale, l’autore individuava gli effetti della manodopera sul mercato del lavoro italiano – ha osservato Palmisano – è opinione di senso comune pensare che i braccianti stranieri si sostituiscono agli italiani. In certe campagne nostrane la manodopera dev’essere meno specializzata, non vi è un effetto competizione. La retorica della narrazione politica tende a creare tifoserie, senza centrare il problema.”

Migranti: lavorano in tanti, non sostano soltanto in Puglia e nel foggiano dove il problema è più accentuato, in gran parte del Sud e delle regioni italiane a vocazione agricola. Il sistema dell’informazione e la propaganda politica non aiuta a fare informazione di qualità, né “riduce il senso critico del popolo. Oggi il lettore da social apprende una notizia e, in preda a chissà quale compulsione, si limita a commentare come se fosse al bar, dimenticando che al bar, una volta, si leggevano i giornali”, quindi si commentavano notizie più reali e fondate. 

Questi i contenuti trattati durante la trasmissione pomeridiana della radio dell’Università Niccolò Cusano, in onda tutti i giorni, dalle 17 alle 18. Lo spazio radiofonico è momento di riflessione, e approfondimento, su temi di attualità, grazie all’intervento di sociologi, psicologi, ed è finalizzato a creare una nuova sensibilità negli ascoltatori.

Ascolta qui l’intervista integrale