Il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul voto riguardo le mozioni di sfiducia a Bonafede
“Credo che ieri il ministro Bonafede abbia dimostrato con i fatti che il suo lavoro e i dati concreti siano la migliore risposte a chi con accuse inconsistenti lo voleva cacciare -ha affermato Ferraresi-. Credo sia scontato, a meno che non ci siano fatti gravi, che le forze di maggioranza sostengano i ministri e la coalizione di governo, non vedo nulla di eccezionale in questo, semmai mi sarei stupito del contrario. Le mozioni di sfiducia erano contraddittorie, già all’interno della mozione di centrodestra c’erano due posizioni distinte tra FI e Lega-FDI. La stessa mozione di Bonino è stata firmata da Fi. Da sempre ci accusano di tutto e il contrario di tutto. Io mi sono sentito dare del comunista, del fascista e dell’anarchico. Chi è inquadrato in determinate ideologie, per buttarti giù quando non ha argomenti e risposte, la butta tutto sul colore, sull’ideologia. Rispedisco al mittente queste etichette. Certe accuse, che non stanno nè il cielo nè in terra, fanno un po’ sorridere, tirare in ballo Di Matteo, le scarcerazioni, le condotte morali… Si dovrebbe avere un senso del limite rispetto all’ipocrisia di chi ha presentato queste mozioni. Credo sia sotto gli occhi di tutti l’incoerenza di Lega e FI”.
Sulla vicenda Di Matteo
“Ho sempre apprezzato il dottor Di Matteo per il suo lavoro e il suo impegno nella lotta alla mafia. Non ho mai considerato un discorso di vicinanza politica, ho apprezzato il fatto che sia venuto a dare un contributo sui temi di alcuni convegni alla Camera. A me è dispiaciuto che sia stata fatta una telefonata in una trasmissione televisiva, dalla quale sono sorte allusioni, bene che si siano sciolte come neve al sole in poche ore. Si poteva fare a meno di tutta questa vicenda. Il ministro ha spiegato, senza possibilità di ricamarci sopra, che nè direttamente nè indirettamente ha ricevuto pressioni, a maggior ragione dalla mafia”.