Stefano Fassina, deputato di Leu, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sul dl Rilancio
“Certamente ci sono interventi molto rilevanti -ha affermato Fassina-. In parte sono redditi che andranno ai lavoratori. Ci sono contributi a fondo perduto per le imprese, ci sono risorse per i comuni. Quindi è un intervento che certamente dà ossigeno a famiglie e imprese e sostiene l’economia. Certo, data la profondità dei problemi che abbiamo di fronte è un provvedimento insufficiente. Nelle condizioni in cui siamo non puoi cancellare il saldo irap di giugno a tutte le imprese, a prescindere di come è andato il fatturato e poi mettere solo 1 miliardo per il reddito di emergenza. E’ uno squilibrio che proveremo a correggere in parlamento, serve più attenzione alla giustizia sociale. Mi pare che il ministro dell’Economia tenda ad essere più sbilanciato verso le imprese, come dimostra anche il prestito alla Fiat”.
Sul prestito a Fca
“Se tu chiedi allo Stato di darti garanzie per accedere al credito, mi aspetto che riporti la sede in Italia. Prima di bussare alle porte dello Stato, che ha poche risorse, devi mettere sul tavolo i miliardi di dividendi che ti stai per spartire e devi limitare i compensi dei tuoi manager. Avrei visto come un minimo di giustizia sociale queste cose. Per aver detto queste cose sono stato accusato di populismo, anche dal ministro dell’economia”.
Sull’accordo Merkel-Macron sul Recovery fund
“Temo che quella conferenza sia stata solo un’operazione di marketing politico, perchè un minuto dopo 4 Paesi si sono messi di traverso. Dovremmo allargare la portata delle misure, ma trovando risorse effettive, e fare in modo che le procedure siano semplificate e possano arrivare in tempi rapidi, perchè se arrivi troppo tardi rischi di trovare morto il destinatario degli aiuti, in termini di sopravvivenza economica”.