Avatar: è il disegnino digitale che Facebook permette di riprodurre. La tendenza dopo aver spopolato negli Stati Uniti è arrivata in Italia, e siamo subito diventati iconcine da cartone animato. Avete presente quando da piccoli ci veniva chiesto di disegnarci? Adesso possiamo fare lo stesso usando capelli, occhi, naso, occhiali, colore della pelle, da scegliere tra tanti e tra i più simili ai nostri, poi ci viene data la possibilità di scegliere l’abbigliamento, l’espressione del viso, e il gioco è fatto. Quanti sono stati in grado di riprodursi rispettando la reale identità?
C’è pure chi non somiglia a se stesso. Quando la percezione della propria immagine corporea non è corretta il rischio di rappresentarsi con un colore o una lunghezza dei capelli diversa c’è.
Avatar: potrebbe essere l’immagine più sicura da postare sui social, ai fini della privacy? Disegnarsi è divertente, a tratti infantile, lo abbiamo fatto tutti, anzi non lo facevamo da tempo, è la maniera più facile di raccontarsi, descriversi e permette di ricevere approvazione emotiva da parte della nostra rete di contatti: gli amici, inevitabilmente, apprezzeranno o no. Gli avatar potranno essere usati nei commenti, come adesivi, valorizzando così la nostra presenza virtuale, le caratteristiche identitarie di ognuno di noi e rendendoci più protagonisti della rete.
Ne parleremo tra poco a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Giuseppe Riva, ordinario di Psicologia della Comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano, autore di “Selfie. Narcisismo e Identità (Il Mulino, 2016).”
Dagli autoritratti disegnati con carta, penna e colori, siamo passati ai selfie e adesso ci troviamo ad uno step più avanzato: dove ci porterà tutta questa tecnologia? Il mix di combinazioni affascina tutti, giovani, adulti e nonni. Passiamo gran parte delle giornate incollati al computer, certo giochini psicologici divertono e ci ricordano che la comunicazione digitale è in continua evoluzione.