Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti (Lega), è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Sulle riaperture
“Per la prima volta dall’inizio della pandemia abbiamo avuto zero decessi, questo è un dato importante -ha affermato Fugatti-. Nelle ultime settimane la stabilizzazione del contagio è avvenuta in modo importante, guardiamo alle prossime settimane con fiducia e con la consapevolezza che se i cittadini si comporteranno con responsabilità e serietà riusciremo a ripartire. I negozi al dettaglio li abbiamo fatti ripartire già venerdì, da domani ripartirà tutto il resto. Questo lo abbiamo fatto sottoscrivendo l’accordo tra governo e regioni, che oggi è entrato nel dpcm. Sui cantieri all’aperto siamo partiti dieci giorni prima rispetto alle altre regioni, perchè il nostro reparto di prevenzione ci aveva dato le garanzie che i cantieri all’aperto avevano un rischio non importante. Il commercio al dettaglio è partito con un nostro protocollo. Per la ristorazione, secondo il nostro protocollo, si può fare il buffet che è invece negato nel protocollo nazionale. Per quanto riguarda la distanza di sicurezza, nel nostro protocollo, è di un metro così come a livello nazionale. L’obbligo della mascherina c’è, però se vai a fare una passeggiata in montagna da solo non è obbligatoria”.
Sulla gestione della crisi da parte del governo
“La cassa integrazione da noi è un po’ come in tutte le altre realtà nazionali. Sui finanziamenti alle aziende la farraginosità delle procedure e l’atteggiamento di alcune banche ha creato dei problemi. Dopodichè non abbiamo voluto fare grandi polemiche col governo nazionale, perchè abbiamo preferito stare sul pezzo. Oggi però c’è il tema delle risorse, noi ogni anno diamo allo Stato 430 milioni di euro l’anno. Dare ancora questo contributo oggi ci mette in una condizione oggettiva difficoltà perchè abbiamo una carenza di gettito. Sanità e scuola le paghiamo con le nostre risorse non con quelle dello Stato. Se vogliamo pagare insegnanti e sanità abbiamo bisogno delle risorse pagate dai trentini, se abbiamo un buco di bilancio dovuto al Covid non possiamo dare quei 430 milioni allo Stato. Lo Stato, nel dl rilancio, ha messo 1 miliardo e mezzo per tutte le regioni, quando invece ne servono più di 5. Non si può pensare di far cassa nè sulle province autonome nè sulle regioni ordinarie. Se il governo si impegna a trovare risorse per la Fiat dovrebbe trovarle anche per i territori”.
Sulle regole dell’Inail riguardo il Covid 19 considerato infortunio sul lavoro
“La prima interpretazione dell’Inail rischiava di dare grandi responsabilità all’imprenditore ed era difficile da sostenere per le imprese. Adesso il cambiamento di linea è arrivato al momento giusto”.
Sul turismo
“Abbiamo un sistema turistico fatto di lago, montagna. Crediamo di poter dire la nostra ad un turista attento alle caratteristiche del territorio. Il Trentino oggi è il territorio che sotto l’aspetto epidemiologico sta facendo il numero più alto di controlli sulla popolazione. Credo questo possa essere anche una forma di garanzia per i turisti. Noi abbiamo anche un forte turismo europeo e il fatto che ci siano degli Stati che vogliano fare accordi escludendo l’Italia questo ci preoccupa non poco. Auspichiamo che ci sia un’attenzione sulla mobilità europea verso l’Italia”.