Franceschini ha incontrato l’Associazione Italiana Librai promettendo denaro e tornando a sottolineare l’importanza delle librerie per le comunità italiane. Durante l’incontro, ha avuto modo di evidenziare il personale legame emotivo col più sobrio degli oggetti che si possano avere in casa, figlio di un collezionista di libri, ne aveva circa 20mila in casa, ha fatto tanto, nel tempo, per i librai e forse non poteva essere diversamente.
Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia con Paolo Ambrosini, presidente AIL. “C’è un filo rosso tra il mondo dei librai e il Ministro Franceschini che mi fa ben sperare – ha osservato Ambrosini, su Radio Cusano Campus – ha dimostrato di avere sensibilità nei confronti del mercato dell’editoria. Gli dobbiamo molto inclusa la legge che permette maggior equilibrio nel mercato.”
Sarebbe di circa 210 milioni di euro la promessa economica avanzata, “all’interno di questi soldi potranno trovare riscontro alcune richieste conseguenti alla crisi. Il periodo non è dei migliori, il settore non trova grandi riscontri economici. Vendere libri non è remunerativo, né per i librai né per gli autori, ma è un lavoro che ha una sua dignità, delle regole e richiede particolare impegno.”
Libri, cura per l’anima
Franceschini: gioverebbe ai paesini del Sud e ai piccoli borghi italiani la nascita di nuovi luoghi di cultura. La libreria è qualcosa di più che un luogo commerciale, anzi è un attività dove gli introiti economici sono abbastanza limitati. “La legge esistente dovrebbe favorirne l’apertura, sarebbe bene soprattutto nelle realtà dove non ce ne sono – si è congedato il presidente dell’Associazione Italiana Librai, Paolo Ambrosini – i libri sono una cura per l’anima, aiutano nei momenti di difficoltà. Riaprendo i nostri negozi, i nostri lettori ci hanno raccontano come i libri abbiano fatto compagnia e permesso loro di affrontare meglio una quotidianità solitaria.”