Mariano Bella, direttore del Centro Studi di Confcommercio, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Sulla crisi economica causata dal Coronavirus
“Circa 270mila negozi sono a rischio di fallimento entro ottobre -ha affermato Bella-. Quest’anno le nuove aperture saranno pochissime, le cancellazioni saranno quelle normali più quelle indotte dalla pandemia, enfatizzate dai cali di domanda rivolte a diversi settori. Se vendo dispositivi sanitari o ha una ferramenta posso tenere botta, se invece vendo calzature ho una perdita in 3 mesi del 100%. Si passerà da un tasso di mortalità delle aziende del 4-5% a un tasso del 10%, a fronte di aperture che saranno limitatissime. Rischiamo dunque di perdere alcuni settori completamente”.
Sulle misure del governo
“Ci sono tanti interventi a pioggia straordinariamente inutili se non dannosi. Bisognava immaginare qualche mese fa quanto pil avremmo perso nel corso del 2020. Dovevamo semplicemente dire: quanto è il reddito che viene a mancare? Chi sono i soggetti che perdono questo reddito? C’è modo di ricompensarli? Bisognava semplicemente dare un indennizzo proporzionale alle perdite subite. Mi pare di capire che nel dl Rilancio qualcosina del genere ci sia, in netto ritardo e comunque insufficiente”.
Sul Covid 19 considerato infortunio sul lavoro
“Noi abbiamo messo in evidenza che, una volta che l’imprenditore ha dimostrato di aver adottato tutti i protocolli di sicurezza, se uno prende l’infezione l’imprenditore non può essere ritenuto responsabile. Non si può riaprire con questa spada di Damocle. Speriamo di avere una risposta da questo punto di vista. Abbiamo fatto delle richieste precise in tal senso e non posso pensare che non vengano accolte”.