CSKA MOSCA, omaggio a una delle più vincenti realtà dello SPORT direttamente dall’UNICUSANO di ROMA

Intervista all’atleta e studentessa Lolita Rusnac sulla straordinaria società moscovita. Un rilievo importante, da chi ha giocato 9 anni a Pallacanestro laddove lo SPORT è vissuto con grande senso della partecipazione e attaccamento alla maglia e al club

Lolita Rusnac è una studentessa di Economia dell’Università Niccolò Cusano che ha la passione per lo sport e, nel dettaglio, per la pallacanestro. E’ stata lei a segnare i primi due punti nell’estate del 2018 al raduno che avrebbe dato il via alla nascita dell’attività cestistica, all’interno dell’ateneo guidato da Stefano Bandecchi. Nel frattempo ha continuato a inanellare tante soddisfazioni sul piano dei risultati accademici, per la serietà, l’umiltà, la determinazione, la voglia di approfondire le materie della facoltà scelta, per la fierezza e, perché no?, l’orgoglio dei suoi genitori.
Domenica 3 avevamo parlato, nella puntata del fine settimana di Radio Cusano Campus dedicata alle grandi favole e realtà dello sport, della storia di una delle più antiche e vincenti polisportive al mondo, il CSKA MOSCA (pronuncia Ceska).
Domenica 10 Lolita è intervenuta in diretta per esprimere la propria opinione, anche legata all’esperienza che ha vissuto, da sportiva, nella capitale, in un settore, quello delle discipline motorie, che vede la Grande Madre Russia avere una notevole lungimiranza, nell’impostazione dell’attività sportiva, dei giovani e non solo, a livello agonistico professionistico ma anche amatoriale. Proprio per la disciplina che sa dare, a ogni essere umano, il sapersi mettere in discussione.
L’intervista è introdotta dalle note dell’inno nazionale russo. La prima battuta del pivot o ala della UniCusano Basket è prodotta con un sorriso: “Ne sono lusingata. Mi comincio a sentire più italiana, da un po’ di tempo”.
Quanti anni hai vissuto in Russia?
“Fino all’età di 16 anni”.
Secondo il tuo pensiero, quale significato ha, una società storica come il CSKA MOSCA, per il popolo russo? 97 anni di storia sono tanti…
“Come tutti sapranno la CSKA è una società polisportiva che si distingue soprattutto nel Calcio e nel Basket; una società riconosciuta con orgoglio dalla federazione russa. E’ un gruppo sportivo dalla grande e gloriosa storia. Si è distinta nel panorama russo e in quello mondiale”.
Ci sono altre società della stessa importanza e della stessa capacità organizzativa, in Russia?
“Sì, ci stanno, e possiamo fare degli esempi. Il Lokomotiv, il Khimki, il Dniepr, sono altre interessanti realtà sportive: che hanno squadre forti e competitive, per dire, con le loro caratteristiche. E sono anche molto rivali, tra di loro”.
E’ giusto che il campanile sia internazionale, fatto di sana rivalità sportiva e generale. Quanti anni hai praticato sport e pallacanestro, con quella gloriosa maglia?
“Pallacanestro 9 anni, oltre ciò anche Golf, un po’ Pallavolo”.
Lo diciamo a chi non ti conosce. Quanto sei alta? “Un metro e ottanta centimetri”.
Insomma, un fisico adatto sia alla pallacanestro che alla pallavolo, no?! Oltre al Basket e alle bellezze di Roma quale altro sport ti piace praticare?
“Il golf soprattutto nel periodo estivo, e ci vado con alcuni amici, sul campo di gara, in una zona di Frascati c’è un country club, vicino Castelgandolfo che è davvero esclusivo. C’è un bel laghetto, si gioca in mezzo alla natura, è un bello spettacolo”.
Il golf è un pianeta a parte, ci si rilassa, una sorta di pianeta a parte, una disciplina diversa, rispetto al rumore di una palestra o di un palasport di Basket, no?
“Sì, è vero”.
Credi che uno schema di organizzazione dell’attività sportiva, magari negli anni, possa essere applicato all’Italia, dove siamo un po’ indietro, rispetto al CSKA. Si può importare un modello così serio per puntualità e talento?
“Sì, certo, io ci credo molto. Se si adottasse uno schema più efficace nell’organizzazione dell’attività sportiva si raccoglierebbero buoni frutti e risultati concreti”.
Come stai vivendo l’esperienza della quarantena di studio, all’interno dell’Unicusano, a parte le tante ore dedicate all’approfondimento culturale e alla preparazione degli esami? Quali sono stati gli hobby?
“Ho trascorso questi due mesi bene, benissimo di lockdown qui all’università. Sono rimasta tutto il tempo dentro le mura dell’UniCusano, e mi ci sono sentita protetta, al sicuro. La sera, purtroppo, ascoltavamo il bollettino dei contagi e purtroppo anche di migliaia di vittime del Covid19”.
Per il resto Lolita dice: “Per me stare qui all’università è stata una esperienza piacevolissima, mi sono sentita a casa, quasi come in famiglia. Domenica scorsa (il 3 maggio) abbiamo fatto anche il barbecue all’aperto”.
A proposito mi giunge voce che su indicazione del nostro Grande Capo, il Dottor Bandecchi, abbiate anche organizzato delle attività sportive, le UniCusiadi!
“Sì, è vero, domenica scorsa: tiro alla fune e altre varie attività”.
Buono studio a te e ai dipendenti e agli studenti che si stanno misurando dall’interno dell’UniCusano, in questo periodo.
“Grazie. Mi ha fatto molto piacere intervenire a Radio Cusano. Un grandissimo onore, per me”.