Fiumicino tra l’aeroporto internazionale e la stagione del mare si prepara

Esterino Montino, primo cittadino, è intervenuto nella rubrica sportiva domenicale di Radio Cusano Campus: e ha parlato del territorio e dei rischi di questo periodo, con un occhio a sport e svago

Il Sindaco di Fiumicino, Esterino “Rino” Montino, è intervenuto nella trasmissione sportiva domenicale di Radio Cusano Campus, l’emittente marconiana dell’Università Niccolò Cusano, “Sport Academy Week-end”. E ha parlato di alcune tematiche di rilievo internazionale quali sono quelle direttamente legate allo scalo aeroportuale, quest’anno il primo assoluto in Europa e nella graduatoria dei migliori del mondo, non solo per i numeri raggiunti.
L’intervista
Lei rappresenta una città conosciuta in tutto il mondo per l’aeroporto internazionale “Leonardo Da Vinci”. C’è sempre una relazione particolare tra quello che viene definito Fiumicino Paese e la parte dedicata ai velivoli. In tutti questi anni dove bisogna migliorarlo, questo rapporto, tra la parte peschiera e quella dei voli?
“C’è una interrelazione tra la città e l’aeroporto: intanto bisogna tenere conto che impatta sotto l’aspetto ambientale in modo molto grosso. Perché con circa 1000 aerei al giorno, non di questi tempi, ma in una situazione normale, che passano sul cielo di Fiumicino, è evidente che questo qualche problema lo crea. Poi, però, ci sono anche le opportunità, con quarantamila persone che ci lavorano, e una parte sono della comunità locale. Ci sono le strutture alberghiere, cinquemila stanze, i ristoranti, seicentocinquanta!, per ottantaduemila persone. I ristoranti non sono solo per i cittadini di Fiumicino ma per i viaggiatori, per i romani, e non solo. E’ chiaro che c’è sempre una relazione fra i due luoghi, che si intreccia da anni”.
Ci sono già delle indicazioni per gli operatori balneari in vista della stagione estiva, per raccogliere ciò che è possibile, dal loro punto di vista?
“Sì, abbiamo fatto un paio di riunioni nei giorni scorsi, per cominciare a preparare un’eventuale soluzione. Tenendo presente che preparare quest’anno significa che non sarà uguale a quello degli anni passati; ci sarà il distanziamento, tutta la parte sanitaria che andrà tenuta presente. La balneazione sarà bassa e organizzata in un modo molto diverso”.
Il primo cittadino di Fiumicino Montino spiega i dettagli: “Stiamo lavorando su una ipotesi di protocollo di comportamento: ci sono tre tipologie nel nostro territorio. La prima è quella degli stabilimenti balneari, la seconda riguarda la spiaggia libera attrezzata, sulla quale ci sono i chioschi, e hai sempre un gestore, di fronte. E poi il 50% del territorio de mare è spiaggia libera, senza concessioni, quindi direttamente il Comune la organizza. Quella sarà una cosa più complicata però se ci sono delle regole, si tratta di controllarle, verificare che tutto vada a buon fine. Ci sarà un’organizzazione, per tutto questo”.
Per lo sport Fiumicino ha tante discipline sportive rappresentate. Penso non solo al Calcio a 11, alla Pallacanestro, alle Arti Marziali, alla Ginnastica pura, alle attività da spiaggia. Quali sono gli intendimenti di coloro i quali gestiscono gli impianti sportivi? Non tutti, come avviene nella ristorazione, sono i titolari delle mura. E’ questa, forse, la paura più grande?
“La paura più grande Per le attività sportive che si possono fare individualmente, non collettivamente, sul mare, sulla spiaggia le stiamo coordinando insieme a diversi comuni, compreso Roma. Perché essendo anche noi il Mare di Roma (come Ostia, che però è una parte, della Capitale, n.d.r.), il pericolo è che, se aprissimo da soli, ci sarebbe una sorta di invasione, e quindi ci faremmo del male. Ecco perché noi, Roma, Torvaianica, Pomezia, Ardea, con questa realtà organizziamo attraverso un accordo tra sindaci, aprendo tutti assieme, per diluire l’impatto e portarlo attorno al 18, il momento dell’apertura. A prescindere dagli esercizi commerciali: per questi siamo legati a un provvedimento nazionale e regionale, la parte dell’attività sportiva è un provvedimento che dobbiamo fare noi come sindaci”.
Diversi personaggi, tra i quali alcuni Procuratori della Repubblica, o Don Ciotti, giustamente sono preoccupati e non abbassano la guardia sulle infiltrazioni di tipo criminale. Nel passato Latina, Aprilia, la mia Ladispoli, dove ci sono state confische anche importanti, di recente. Fiumicino, da questo punto di vista, è a rischio? Il problema sarà quello che i cravattari vorrebbero un adeguato terreno fertile. Cosa si sente di dire, a quegli operatori commerciali che possono essere in difficoltà?
“Nessun territorio si può ritenere estraneo da possibili infiltrazioni compreso Fiumicino, il nostro territorio. Gli esercizi commerciali da noi sono tanti. E’ vero che la criminalità organizzata diversifica: dove c’è il grande affare di una certa qualità e magari lì si evita di fare tanto rumore, no?!, proprio per avere una situazione più tranquilla, per fare gli affari. Io non abbasserei la guardia da nessuna parte neanche a Fiumicino. Questa è la prima raccomandazione. Tanto è che abbiamo attivato tutta una serie di controlli. Ogni volta che c’è un cambio di destinazione, per esempio, sul mare (ex articolo 45 comma B, che sarebbe una sub-concessione, una concessione nuova, una vendita, in automatico il nostro sistema segnala alla Finanza un po’ quello che succede. Per le situazioni di difficoltà non quando gli operatori non ce la fanno, un po’ presi dal terrore, un po’ presi dal fatto che hanno qualche difficoltà di carattere economico, si rischia la cessione facile, magari qualche volta tutta o in parte in nero, ci trova in difficoltà. Se ci sono fenomeni di questa natura bisogna parlarne; bisogna vedere di attivare degli aiuti e facciamo in modo da socializzare la questione. Anche in modo riservato, non parlando in modo da tutelare tutti quanti. Sarà il caso di ricevere notizie, su questo, però: quello è fondamentale”.
Concludiamo con un augurio alla struttura che ha fatto parlare molto, di Fiumicino. L’aeroporto e tutto ciò che ruota in esso, sul piano lavorativo e non.
“E’ quello di riprendere l’attività normale, per l’aeroporto, ma anche per tutte le attività economiche. Ho un dato: l’aeroporto a pieno regime impiega quarantamila persone, è il luogo del lavoro nel Lazio più importante in assoluto. Non c’è un posto che abbia un tessuto produttivo così elevato di addetti pari a questa cifra. Non sto parlando solo di gente dell’aria: penso ai servizi, alle manutenzioni, al commercio, alla vigilanza, ai servizi di sicurezza. In questo momento ne lavorano solo seimila. Il fatto di tornare alla normalità significa dare una risposta a tantissime persone, a tante famiglie, e molto di esse abitano a Fiumicino. Altre abitano a Cerveteri, Ladispoli, Roma, un po’ in tutto il quadrante Ovest della Città Metropolitana (la provincia di Roma). E poi questo rapporto diretto con le comunità intorno, di altri comuni. E’ molto importante, avere questo scambio continuo sulle funzioni, sul lavoro, su quello che può essere per una infrastruttura importante come questa”.