Walter Verini, responsabile del Pd per la Giustizia, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Sulla mozione di sfiducia della Lega nei confronti del ministro Bonafede
“Ci sta, in tempi normali, che l’opposizione provi a far cadere il governo, ma questi non sono tempi normali -ha affermato Verini-. E’ un’azione pretestuosa in questo momento in cui servirebbe unità. Certo, qualche falla c’è stata se sono scarcerati dei detenuti che erano al 41 bis, c’è stata qualche interpretazione poco rigida ad alcune norme, però ormai il danno c’è e non si può dire che la colpa sia direttamente del Ministro. Dichiarazioni Di Matteo? La cosa che stona è che un magistrato come Di Matteo, membro del Csm, vada in una trasmissione televisiva ad insinuare contro un ministro. Se lui avesse anche per un momento pensato che pezzi dello Stato fossero indulgenti verso boss mafiosi avrebbe dovuto intraprendere un’azione penale, non denunciare la cosa dopo due anni”.
Riguardo le riaperture su base regionale
“Credo si debbano seguire le curve del contagio, all’interno di linee guida nazionali si dovrebbe diversificare e credo che dal 18 così si fara. Dal 18 perchè l’ISS e il CTS sostengono che dopo il 4 maggio ci vogliono una decina di giorni per valutare gli effetti della riapertura. Quindi riaprire l’11 potrebbe essere rischioso. Sono consapevole della tragedia che stanno vivendo gli esercizi commerciali, quindi bisogna riaprire il prima possibile ma nella sicurezza totale. Mi auguro che non ci siano fughe in avanti di nessuna regione, che il governo al più presto dia quelle risposte anche in termini di rapidità, semplificazione, liquidità per il sostegno alle imprese. Detto questo, oltre che fare presto bisogna anche fare bene, perchè se riaprissimo e ci fossero nuove fasi gravi del contagio, l’Italia rischierebbe davvero il suo futuro”.