Culle vuote: il Covid-19 incide sull’inverno demografico, incrementando ulteriormente il calo delle nascite. Le previsioni del 2021 sono molto preoccupanti. Le cause sono anzitutto economiche, se non c’è stabilita lavorativa non è possibile pensare di poter mantenere un bambino e il dispiacere è uguale sia per le donne che per gli uomini.
La duplicazione genica
Ne abbiamo parlato con Grazia Attili, docente di Psicologia Sociale dell’Università La Sapienza di Roma, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus. “Da un punto di vista evoluzionistico abbiamo una spinta fortissima a cercare di avere figli, in questa maniera trasferiamo le nostre caratteristiche genetiche. L’obiettivo riguarda gli uomini e le donne allo stesso modo – ha osservato la Attili – l’unica differenza è che le donne devono fare i conti col tempo, hanno un limite biologico programmato; gli uomini pensano di riuscirci anche in tarda età.”
I costi sono maggiori dei benefici
Culle vuote: cos’è cambiato? Se da un lato tendiamo naturalmente a cercare il modo di diventare genitori dall’altro facciamo continuamente bilanci costi-benefici, che ci portano a valutare se sia il caso o no. “Tanti rinunciano all’idea di avere un figlio perché si sono resi conto che i costi sono maggiori dei benefici – ha sottolineato la professoressa Grazia Attili – quindi se da un lato abbiamo la gioia della genitorialità, dall’altro dobbiamo fare i conti col rischio di non farcela a reggere economicamente un’intera famiglia.”
Le parentele di una volta
Sfido chiunque a pensare alle famiglie di un tempo e non trovare nuclei costituiti da un’importante quantità di parenti. “I figli che i nostri nonni facevano un tempo non sempre riuscivano a sopravvivere bene, anzi molti morivano da piccoli. Il bisogno di benessere era inferiore, non c’era il problema della baby sitter in quanto in famiglia non mancavano mai le nonne, le bisnonne, le zie zitelle, i cugini – si è congedata Grazia Attili – oggi il costo economico e affettivo è molto grande, a questo si aggiungono bisogni elevati: l’esigenza di comprare il vestito firmato, la necessità di permettere ai bambini di studiare la musica, di fare sport e se qualcuno non riesce, perché non ha soldi, si sente emarginato dal gruppo sociale.”