Stefano Fassina, deputato di Leu, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Nell’ultima riunione di maggioranza il ministro Gualtieri avrebbe accusato Fassina di chiedere soldi per marchette elettorali
“E’ successo veramente -ha confermato Fassina-. Io avevo posto con insistenza la necessità di lasciare una parte dei 55 miliardi agli emendamenti dei parlamentari perchè abbiamo bisogno che il Parlamento sia protagonista, che tutte le forze politiche siano protagoniste, quelle di maggioranza e di opposizione. Abbiamo sofferto molto col Cura Italia perchè il governo ha consumato tutti i 20 miliardi di extra deficit e il Parlamento ha avuto le mani legate. In una fase come questa, se si vuole avere il coinvolgimento di tutti, devi consentire ai parlamentari di dare il proprio contributo. Io chiedevo al ministro dell’economia 1 miliardo e mezzo per fare in modo che ad esempio si potesse cancellare le imposte locali sugli ambulanti, si potesse dare un contributo aggiuntivo ai tassisti, un contributo per gli affitti, quindi non la marchette di cui mi ha accusato Gualtieri”.
Sulle misure messe in campo dal governo
“Il governo è consapevole che non abbiamo, a differenza di Usa e Giappone, una banca centrale che può fare quello che possono fare le altre banche centrali. A mio avviso è eccessivamente prudente perchè se l’economia collassa i conti pubblici vanno peggio di quanto potrebbero andare se ci fosse un supporto adeguato. Oggi soccorrere l’economia e le sofferenze sociali è anche il miglior strumento per ridurre i contraccolpi sul debito pubblico. Se la Bce sta col freno tirato, poi va peggio”.
Sui provvedimenti europei
“C’è stata una grande offensiva propagandistica. Il fondo Sure è un grande bluff, prima si diceva che dovesse partire a inizio giugno, ora non si sa quando partirà. Finchè non c’è l’ok di tutti e 27 Paesi il fondo non partirà. Non arriverà nulla e su questo sono pronto a scommettere qualunque cosa. I soldi della Bei arriveranno, ma sono soldi per garanzie marginali. Rimane il Mes che è il punto vero. La sentenza della Consulta tedesca è significativa sulla volontà di farci transitare nel Mes, con tutte le condizionalità presenti nel trattato, per poi dare alla Bce la possibilità di intervenire sul nostro debito pubblico. Il Recovery Fund nel migliore dei casi arriverà l’anno prossimo per qualche decina di miliardi per gli investimenti, che saranno sicuramente utili ma rispetto ai problemi che abbiamo sono marginali”.