Valerio D’Imperio è un cittadino romano che, da quando è morto il papà qualche giorno fa, ha deciso di portare avanti una battaglia contro il Comune di Roma: l’abolizione della tassa sull’ultimo saluto prima della cremazione che ammonta a 250 euro. Il papà di Valerio avrà un posto nel cimitero Flaminio, a Prima Porta, a nord della Capitale, il più grande d’Italia. In che cosa consiste il balzello? Se la cremazione del defunto viene effettuata nelle giornate successive all’arrivo al cimitero, i cari per poter salutare la salma devono sborsare 202 euro più iva, ossia 250 euro. Nel cimitero di Prima Porta l’Ama, la municipalizzata di Roma Capitale che gestisce, tra le attività, i servizi cimiteriali, mette a disposizione una sala adibita all’ultimo saluto poco prima di praticare la cremazione. Viene detta sala del commiato. Questa tassa, che definisce ingiusta, a Valerio proprio non va giù: “Non è una questione di soldi ma di principio. Si approfittano di un momento di debolezze delle persone. Perché negare la possibilità di salutare per l’ultima volta un proprio caro alle persone che non possono permettesri di pagare quelle 250 euro?”. Valerio D’Imperio ha parlato del suo impegno nell’abolizione della tassa a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente.
L’ultimo saluto prima della cremazione che a Roma costa 250 euro
“Penso che quando una persona ha una perdita importante come quella di un genitore non ha la lucidità di farsi i conti con freddezza rispetto a quanto il Comune chiede. Non penso sia giusto approfittarsi di uno stato d’animo di sofferenza per andare ad affondare il colpo. Non dare la possibilità di un ultimo saluto a una persona cara se non si hanno i soldi è una cattiveria enorme. Al cimitero Flaminio devo pagare 250 euro per avere una stanza del commiato e dare un ultimo saluto a mio padre che era ricoverato in una struttura per anziani e non ho potuto assisterlo, a causa delle restrizioni per il Coronavirus”.
La battaglia contro la tassa
“Io la pagherò questa tassa, così avrò in mano il pezzo di carta per poter denunciare e continuare la mia battaglia. Vorrei avere un colloquio con la Sindaca Raggi per chiederle com’è possibile che esista una tassa del genere. Il mio impegno è per tutti, contro un’ingiustizia che può negare, se non hai i soldi, di salutare per l’ultima volta una persona cara. Non smetterò di lottare fino a quando questa tassa non verrà abolita, intanto come primo passo ho scritto alle Istituzioni, poi vedremo i prossimi”.