Giorgio Mulè, deputato e portavoce di Forza Italia, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).

Sulla fase due

“Lo Stato dovrebbe limitarsi a dare delle prescrizioni generali, non deve dire che il parrucchiere sta chiuso e il libraio sta aperto, perchè così è razzismo imprenditoriale, significare fare figli della gallina bianca e figli della gallina nera. Bisogna dare dei criteri generali a cui le aziende devono adattarsi. I parrucchieri stanno alla fame, noi dobbiamo fare i conti con la vita reale. Ci sono categorie di esodati in questo momento: gli animatori turistici, gli ambulanti, che non prendono neanche la cassa integrazione. Chi ci sta pensando a queste persone? In America a marzo hanno fatto un provvedimento di oltre 2 trilioni per dare 1200 dollari a ciascun cittadino rimasto senza reddito”.

Sull’ordinanza della presidente della Calabria Jole Santelli che il governo ha deciso di impugnare

“L’azione della presidente Santelli è figlia del mancato coordinamento tra governo e regioni. Se il governo va avanti con dpcm scava un fossato con gli enti locali anzichè dialogare con loro. Se il governo avesse ascoltato le opposizioni e non ci avesse offerto solo il caffè di cortesia le cose sarebbero andate meglio. Il governo ha paura di condividere le decisioni perchè al suo interno è spaccato. Ricorrere al giudice è un atto di debolezza estrema, basterebbe fare una telefonata alla presidente Santelli e con buonsenso chiedere di ritirare l’ordinanza”.