Il Prof. Fabrizio Politi, docente di dritto costituzionale all’Università degli studi dell’Aquila, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Sull’uso dei dpcm e il ruolo del Parlamento
“La Costituzione non dice nulla riguarda la pandemia -ha affermato Politi-. Per lo Stato di emergenza la Costituzione prevede il decreto legge. Il quadro normativo che disciplina questa situazione è il codice della Protezione civile che prevede la dichiarazione dello stato emergenza, cosa avvenuta il 31 gennaio. Poi abbiamo avuto il decreto di febbraio che ha adottato delle misure e adesso abbiamo quello del 23 marzo che disciplina questo aspetto. Quest’ultimo decreto prevede il potere del Presidente del consiglio di legiferare tramite dpcm e prevede anche che il governo debba riferire in Parlamento, quindi da un punto di vista formale il quadro c’è. Indubbiamente col protrarsi dell’emergenza è evidente la marginalizzazione del Parlamento. A marzo abbiamo assistito al tentativo di coinvolgere anche l’opposizione, per alcune settimane è parso vi fosse un dialogo che poi sembra essersi interrotto. Si deve recuperare la dimensione parlamentare, la centralità del Parlamento, non solo per le decisioni importanti che siamo chiamati ad assumere ma in generale. Il Parlamento non è stato esautorato, è aperto e può lavorare nella pienezza delle sue funzioni. Al tempo stesso una maggiore sensibilità dell’esecutivo nei confronti del parlamento credo che vada esercitata. In questi giorni tutti stiamo sorridendo sul significato della parola ‘congiunti’, forse un dibattito parlamentare sereno avrebbe aiutato a definire meglio questo aspetto”.