CSKA Mosca, auguri per il 97° compleanno alla Signora sportiva della Grande Madre Russia

Il 29 aprile del 1923 nasceva una delle più vincenti polisportive del mondo: nell’Hockey su Ghiaccio ha conquistato 20 Coppe dei Campioni in 32 edizioni. Nella Pallacanestro ben 8 ma con una concorrenza enorme

 

Se c’è un esempio di polisportiva bene organizzata e dotata di disciplina e capacità di interpretare il senso di appartenenza, questa è il CSKA Mosca, una delle più celebri al mondo. Oggi compie 97 anni di vita e conta ben trentaquattro discipline sportive, una enormità.

Quando si nomina il CSKA inevitabilmente uno sportivo pensa ai tantissimi successi ottenuti nella Pallacanestro, dove per 8 volte negli ultimi 60 anni è stata al vertice d’Europa, primeggiando con squadroni costruiti con giocatori di grandissimo valore.

La società nacque il 29 aprile del 1923 con la sigla ОППВ. Poi cambiò in ЦДКА (ZDKA) fino all’inizio degli anni ’50 diventando l’odierno ЦСКА.

Il CSKA Mosca ha ottenuto in patria la più alta onorificenza possibile proprio per la sua grandissima attività sportiva, svolta a livelli sì interni, ma capace di imporre l’immagine della polisportiva, della città e della grande Madre Russia in sede internazionale. Stiamo parlando dell’Ordine di Lenin, intitolato all’ispiratore della Rivoluzione russa. Questa specifica glorificazione, civica e non solo in ambito sportivo, fu istituita dal Comitato Esecutivo Centrale il 6 aprile del 1930 e la prima edizione andò a premiare il giornale Pravda il 23 maggio dello stesso anno.

Un premio così importante era motivato per i notevoli servigi resi alla Russia, a singoli membri delle forze armate capaci di uno stato di servizio esemplare per comportamento e longevità nel servizio; a chi era capace di promuovere amicizia e cooperazione tra i popoli e rafforzava la pace, e per servizi meritori nei confronti dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e della società. E in quest’ultima motivazione rientrava e rientra, ancora oggi, la serie di meriti ottenuti dal CSKA.

Prendiamo a paragone uno sport di grandissima tradizione russa qual è l’Hockey su Ghiaccio. Ebbene, in 32 edizioni della Coppa dei Campioni, dal 1964 al 1997, la grande compagine del CSKA Mosca ha vinto ben 20 volte il trofeo più prestigioso del Vecchio Continente. Una sana e perdurante abitudine a competere ai livelli assoluti che ha fatto di questa gloriosa polisportiva un vanto per tutta la Russia, e l’Hockey e la Pallacanestro sono e rimangono in pole-position. Anche se la storia della “palla a spicchi” è differente.

Il Basket, infatti, è una piacevole passione d’amore sportivo, legata alla bandiera del CSKA (alcuni pronunciano Zeska): la prima volta vinse la Coppa Campioni nel 1961, alla quarta edizione spodestando i connazionali dell’allora U.R.S.S. dell’ASK Riga, che hanno vinto nei tre anni d’esordio della manifestazione. La squadra di Riga, lettone, vanta una grandissima tradizione cestistica, come in tante realtà che hanno fatto parte della Russia precedente la caduta del Muro di Berlino.

La seconda volta del CSKA in Europa arrivò dopo soli, altri due anni, siamo nel 1963, in piena “guerra fredda”, superando per 3 volte su 3 un Real Madrid sconfitto per due volte di fila all’ultimo atto (era successo anche l’anno prima, con un’altra avversaria, sempre russa, la Dinamo Tbilisi).

Il primo successo italiano nel massimo torneo europeo è del 1966, targato Olimpia Milano abbinata come sponsor Simmenthal, più ricordate come le “Scarpette Rosse”, capaci di superare lo Slavia Praga 77-72. In quella squadra meneghina c’era un certo Bill Bradley, poi diventato senatore negli Stati Uniti d’America. Poco dopo, 1969, fu ancora la società moscovita a vincere in Europa, nel 1969, terzo successo: in quell’occasione fu la prima finale ad arrivare ai supplementari. Badate bene, non al supplementare, perché per assegnare la prima grande “coppa con le orecchie” ce ne vollero ben due. Perse, quel Real Madrid, che ha un conto aperto in negativo, con le russe: quella volta per 103 a 99!

La Russia tornò a sorridere dopo soli altri due anni, nel 1971, contro la grande Ignis Varese. Il CSKA vinse anzi prese la rivincita perché la squadra lombarda 12 mesi prima aveva vinto la sua prima Coppa Campioni proprio contro gli allora detentori russi. Questa volta il CSKA si impose addirittura con 14 punti di divario, 67-53.

Il digiuno sarebbe durato fino al 2006, con un italiano in panchina: infatti Ettore Messina, che oggi allena l’Olimpia Milano, guidò uno squadrone a riprendersi, dopo ben 35 anni, il prestigioso trofeo continentale.

In quello squadrone guidato da quello che sarebbe divenuto l’Assistant Coach di Greg Popovich nei San Antonio Spurs, nell’NBA, era composta da giocatori immensi, tra i quali il lituano Siskauskas, Matjaz Smodis, che ha giocato a grandi livelli anche in Italia. Quindi Nikos Zisis, greco e guardia tiratrice, e il connazionale ellenico e playmaker di 2 metri (!) Papaloukas, senza dimenticare gli americani Langdon e Goree.

Con lo stesso gruppo Messina arrivò a 4 finali consecutive; entrambe quelle giocate con il Maccabì Tel Aviv vinte, le altre 2 contro il Panthinaikos entrambe perse, e in tutti e due i casi di soli 2 punti. Il secondo trionfo del tecnico di Catania in dote a Giorgio Armani di questi tempi, avvenne nel 2008.

Il resto è storia recente. La 7° volta del CSKA in Europa, sotto il nome di Euroleague avviene contro una formazione fortissima, il Fenerbahce di Istanbul, con Zeliko Obradovic alla guida tecnica, con un quintetto, in finale, da brividi. Da Sloukas, greco, ai serbi Bogdanovic e Kalinic, l’italiano Gigi Datome e il ceko Veselv. Ma anche Hickman e il naturalizzato turco Bobby Dixon e il montenegrino Pero Antic, oltre allo statunitense Ekpe Udoh. Infatti la finalissima berlinese va al supplementare e il CSKA vince per 101 a 96!

La 62° edizione della Coppa Campioni vede il CSKA vincere in maniera più convincente ma di soli 8 punti contro l’Efes, altra realtà di Istanbul dove da almeno il 1992 il Basket ha fatto passi da gigante. Quella volta la città turca ospitò l’edizione vinta dal Partizan Belgrado sulla Joventud Badalona con un tiro di un certo Aleksandr Djordjevic da metà campo a 4 secondi dalla fine. Era il 24 aprile.

Questa volta, edizione 2018-2019, la città che ospita la final four è basca, nel cuore della Spagna, Vitoria-Gasteiz. Il CSKA vince 91-83 e il suo architetto e condottiero è un greco, Coach Dimitris Itoudis.

Il presidente di tutta la polisportiva CSKA Mosca attualmente in carica è Olga Yurievna Smorodkaja. E’ stata nominata dal Generale di Corpo d’Armata Nikolav Kormiltsev.

С Днем Рождения Спортивной Леди Великой Матери России, se preferite S Dnem Rozhdeniya Sportivnoy Ledi Velikoy Materi Rossii. Ovvero…Buon compleanno alla Signora dello Sport della grande madre Russia. Il CSKA Mosca!