Attivo il servizio di supporto piscologico gratuito per il personale sanitario impegnato nell’emergenza covid-19 e rivolto anche ai pazienti in regime di isolamento. Un progetto di Ricerca sul campo, candidato all’EMDR Europe, una fra le massime società scientifiche internazionali nel campo della psicotraumatologia clinica e sperimentale. Scopriamo il progetto di Ricerca “Covid-19, isolamento, quarantena: uno studio randomizzato controllato (RCT) sulla terapia EMDR online come prima forma di intervento per il trauma acuto” nell’intervista al prof. Perri, ricercatore Unicusano.
Covid-19: isolamento e benessere psicologico
Al progetto “Covid-19, isolamento, quarantena” partecipano una dozzina di professionisti, tra psichiatri e psicoterapeuti di diversi centri e istituti, tutti esperti di psicotraumatologia. A coordinare il team di Ricerca per la parte sperimentale il prof. Rinaldo Perri, psicoterapeuta e ricercatore di neuropsicologia presso l’Università Niccolò Cusano, per la clinica vi è il dott. Antonio Onofri, psichiatra del centro clinico De Sanctis, CCDS di Roma. Abbiamo intervistato il prof. Perri per saperne di più sulle terapie individuali brevi e sul progetto di Ricerca scientifica annesso.
Intervista prof. Perri, Ricercatore di Neuropsicologia presso l’Università Niccolò Cusano
Salve prof. Perri, a chi è rivolto il servizio? Ci sono costi da sostenere?
I destinatari sono operatori sanitari oppure soggetti in isolamento che presentano un quadro sintomatologico compatibile con una sindrome da trauma psichico associata alle note circostanze pandemiche. L’intervento è quindi rivolto prevalentemente a soggetti che manifestano sintomi da stress acuto (es. per via del frequente contatto con i decessi, alto carico di lavoro in corsia, oppure persone con precedenti sintomatologie psicologiche esacerbate dal regime di isolamento etc.). Il trattamento è gratuito per gli operatori sanitari, mentre per l’occasione avrà un costo molto agevolato per tutti gli altri utenti.
Obiettivi prefissati?
Validare l’efficacia clinica di 2 trattamenti psicoterapeutici evidence-based in uno studio dal disegno randomizzato controllato (RCT).
I partecipanti verranno assegnati casualmente ad uno dei due interventi (random), ed eseguiranno delle valutazioni psicologiche prima del trattamento, al termine e ad un mese di distanza (follow-up) cosi da monitorare l’evoluzione sintomatologica. L’obiettivo è quantificare l’efficacia dei 2 interventi psicologici nella gestione delle condizioni cliniche di interesse, e confrontare anche l’eventuale superiorità di un trattamento rispetto all’altro. Gli operatori sono stati appositamente formati secondo dei protocolli di riferimento che consentiranno quindi di erogare l’intervento secondo specifiche linee guida, ed entrambi gli interventi avranno una simile durata (mediamente 6 incontri totali, con una frequenza di 2 incontri a settimana, tutti individuali).
Quali sono, nello specifico, i due “trattamenti psicoterapeutici rapidi” che volete validare con il vostro progetto?
Sono “eye movement desensitization and reprocessing” (EMDR), e “trauma focused-cognitive behavioral therapy” (TF-CBT). Le linee guida sanitarie e la letteratura scientifica di riferimento definiscono questi due come i trattamenti psicologici d’elezione nella gestione delle condizioni cliniche di nostro interesse. Intendiamo confrontarne direttamente l’efficacia, e soprattutto farlo mediante la modalità online.
Punti di forza del progetto?
Sono prevalentemente tre:
1) erogazione online del trattamento: vi sono pochissimi dati in letteratura sull’efficacia dei trattamenti psicoterapeutici erogati da remoto (via Skype in questo caso), ma questa modalità ha il vantaggio di poter raggiungere il paziente direttamente nel proprio domicilio e su tutto il territorio nazionale, rispettando così anche le disposizioni attuali che vietano gli spostamenti;
2) precocità dell’intervento: la modalità online ci consente di intervenire molto precocemente. Il trattamento è quindi rivolto al trauma acuto, in corso (“ongoing trauma” come definito dalla letteratura), e non più al “disturbo post-traumatico da stress (PTSD)” come invece avviene tradizionalmente. Da un punto di vista clinico, questo ha il vantaggio di prevenire il consolidamento della memoria traumatica e l’evoluzione verso condizioni psicopatologiche più severe;
3) tradizionalmente la psicotraumatologia ha descritto condizioni post-traumatiche dovute ad episodi specifici e circoscritti quali calamità naturali, violenze fisiche e psicologiche, lutti irrisolti. In questo caso abbiamo invece la possibilità di studiare (e gestire) le disregolazioni psichiche associate ad una pandemia ancora in corso, che mantiene quindi vive le condizioni scatenanti la sintomatologia da stress acuto (ad es. il timore del contagio, della morte).
Vi siete candidati per il bando internazionale EMDR Europe. Se l’esito della candidatura fosse positivo, quali opportunità e vantaggi avreste da questo riconoscimento?
EMDR Europe è riconosciuta come una fra le massime società scientifiche internazionali nel campo della psicotraumatologia clinica e sperimentale. Vincere il suo research grant rappresenterebbe, quindi, un importante riconoscimento al valore scientifico del progetto. Inoltre, potremmo accedere ad un finanziamento che consentirebbe di promuovere più intensamente il servizio sul territorio nazionale, e soprattutto di organizzare seminari di presentazione e workshop di formazione professionale a conclusione. I risultati della ricerca verranno poi chiaramente pubblicati e presentati in congressi scientifici italiani e non.
In bocca al lupo a tutto il team!
Per chi desiderasse maggiori info o usufruire del servizio, nella locandina i contatti per un primo incontro gratuito via Skype.
***Articolo a cura di Michela Crisci***