Aldo Nadi da Livorno con Mestre, Jesi e Roma la culla della Scherma d’Italia

E’ stato uno dei più grandi schermidori d’ogni tempo ottenne 3 medaglie d’oro e una d’argento alle Olimpiadi di Anversa. E il fratello fece persino meglio di lui, e di Jesse Owens e di tale Carl Frederick Lewis: 5 ori nel 1920 e complessivamente 6, con quella del 1912

 

In Italia ci sono due grandi città culle della Scherma. Sono Jesi, patria natale di Giovanna Trillini, e Livorno. Celebre è nel mondo la tradizione che esse sono state capace di dare a questa nobile disciplina.

E’ nella città toscana in cui nasce Aldo Nadi, leggendario esponente e talento mondiale della Scherma, il 23 aprile del 1899.

Quello che ha fatto Aldo Nadi è stato mettere insieme il primo filotto quasi assoluto di vittorie, superato, tra i pochissimi, da un certo Jesse Owens. E già, perché il toscano è figlio d’arte: il padre è stato uno dei più celebri maestri d’armi nella storia della disciplina per eccellenza della pedana, Beppe. Il popolare genitore fondò lo storico Circolo Scherma Fides e mise la medesima severità e rigore nell’allenare il figlio rispetto agli altri allievi, tanto nel Fioretto quanto nella Sciabola.

Il risultato fu straordinario. Aldo Nadi vinse tre medaglie d’oro e una d’argento alle Olimpiadi del 1920. Owens 16 anni dopo, ma nell’Atletica Leggera, avrebbe fatto di meglio di un soffio: fu medaglia d’oro a Berlino nei 100 metri piani, nei 200, nella staffetta più veloce, la 4×100, e nel Salto in Lungo. In questo lo statunitense sarebbe stato eguagliato nel 1984 a Los Angeles dal connazionale Carl Frederick Lewis.

Nella palestra livornese la Spada era proibita. Aldo scelse di praticare lo stesso, quella specialità, e si allenava da un’altra parte, di nascosto dal padre. Il quale, dei figli disse: “Nedo vincerà tutto ciò che si potrà, nella Scherma. Quando si stancherà, Aldo lo sostituirà. Questo nonostante il secondogenito sia stato impegnato, nel corso della Prima guerra mondiale, quale ufficiale di cavalleria.

Finito il conflitto Aldo Nadi venne schierato come il fratello Nedo di tutte e tre le squadre azzurre ad Anversa, in occasione dei Giochi Olimpici del 1920. Di quella splendida spedizione belga i fratelli livornesi furono grandi protagonisti come, nell’Atletica, il finlandese volante, Paavo Nurmi.

Le medaglie vinte da Aldo Nadi sono state ottenute nei tornei di Sciabola, Fioretto e Spada, tutte nel concorso a squadre. Nell’individuale giunse 2° nella Sciabola, dietro al fratello maggiore, Nedo. Questi, nato nel giugno del 1894, quindi maggiore di 5 anni di Aldo, vinse già a Stoccolma nel 1912 a Stoccolma, la medaglia d’oro nel Fioretto, singolarmente. Ma ad Anversa fece un capolavoro assoluto, irraggiungibile: vinse ben 5 medaglie, tutte d’oro. Le conseguì nel Fioretto a squadre e individuale, nella Sciabola come atleta, e poi di nuovo con i colori azzurri nella Sciabola e nella Spada. Meraviglioso!

Negli Anni Trenta Aldo Nadi andò negli Stati Uniti per vedersela con un altro bravo maestro italiano, Giorgio Santelli, dando vita a grandi e combattute sfide. In punta di fioretto, giustamente.

Se ne andò a Los Angeles il 10 di novembre del 1965.

A chi gli diceva che Edoardo Mangiarotti fosse il migliore nel nostro paese (6 medaglie d’oro, 5 d’argento 2 di bronzo nelle differenti occasioni olimpiche), Aldo Nadi rispose: “Nedo ha vinto meno medaglie, ma tutte d’oro”. Tanto per essere chiari. Dote che non difetta, ai toscani di Livorno.

Per la cronaca l’ungherese Aladár Gerevich ha il record di vittorie, con 7 ori.