A “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus, è andata on air la storia del Tricolore. Un modo anche per promuovere la splendida iniziativa dell’Università Niccolò Cusano: venerdi 24 aprile una bandiera italiana di 90×60 cm gratis in edicola con il Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport. In questo contesto difficile a causa dell’emergenza coronavirus, molti sentono il desiderio di manifestare apertamente lo spirito comune e l’appartenenza a una Nazione che sa tirare fuori il meglio di sé quando si trova in difficoltà. Già da giorni alle finestre e sui balconi degli italiani sono apparsi numerosi tricolori; da venerdi, grazie a Unicusano e ai due quotidiani, saranno ancora di più. Un’iniziativa che punta dunque a unire ulteriormente il nostro Belpaese. E anche l’hashtag lanciato dice tutto: #UnPopoloNelTricolore.

La storia del Tricolore. Il Tricolore italiano nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando i membri della Repubblica Cispadana, proclamata dal primo parlamento italiano riunitosi nella città emiliana nel dicembre precedente, dichiarano “universale” la bandiera con i tre colori rosso, bianco e verde. Bandiera che diventerà poi il vessillo dell’Italia unita dopo le guerre d’indipendenza del Risorgimento. Inizialmente, il Tricolore aveva i colori disposti in tre strisce orizzontali: il rosso in alto, il bianco in mezzo, il verde in basso. Al centro era dipinto il Turcasso o Faretra, con quattro frecce a simboleggiare l’unione delle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Mentre le lettere “R” e “C” poste ai lati, stavano a indicare le iniziali di “Repubblica Cispadana”.

L’evoluzione della nostra bandiera. Nel corso degli anni il Tricolore è cambiato fino a raggiungere l’aspetto del vessillo odierno nato dopo la nascita della Repubblica Italiana con apposito decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946. Una foggia poi confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della nostra Costituzione. La memoria storica della nostra bandiera oggi è custodita nel Museo del Tricolore di Reggio Emilia.

L’intervento del Presidente del Comitato per il ripristino del IV Novembre Festa Nazionale. Al microfono di Fabio Camillacci è intervenuto Pasquale Trabucco che insieme a tanti altri si sta battendo per far tornare festività nazionale il IV novembre (anniversario della vittoria di Vittorio Veneto nel 1918 al termine della Prima Guerra Mondiale), così come accaduto fino al 1976 in quanto Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Per celebrare il Tricolore, Trabucco ha voluto fare un ricordo speciale anche per quanti oggi più di tutti stanno soffrendo a causa del Covid-19: “Vorrei ricordare due date storiche: il 1861 che segna la nascita del Regno d’Italia e il 1860 che vede la famosa spedizione dei Mille. In quei giorni Giuseppe Garibaldi ribattezzò Bergamo la ‘città dei Mille’ perché ben 180 dei famosi Mille erano bergamaschi. Dunque, proprio la città più colpita dal coronavirus è quella che ha dato più volontari a Garibaldi per quella storica spedizione che favorì l’Unità d’Italia. Quindi onore a Bergamo”. L’intervista completa a Pasquale Trabucco la trovate nella sezione podcast su www.tag24.it e di seguito. Vi ricordiamo che “La Storia Oscura” è in onda dal lunedi al venerdi dalle 16 alle 17 sulla Radio dell’Università Niccolò Cusano.