La sottosegretaria agli Affari UE Laura Agea (M5S) è stata ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Sul Consiglio UE
“Il premier Conte ha spiegato con molta chiarezza il periodo che lo ha portato all’Eurosummit per arrivare a un punto di compromesso che sia ottimale, perchè l’Ue decida di dare sostegno a tutti gli Stati europei -ha affermato Agea-. Sul tavolo dei negoziati ci sono al momento 4 proposte, alcune delle quali non sono sufficienti, altre invece come il recovery fund possono essere lo strumento per far diventare l’UE solidale ed efficace per affrontare la crisi. Il Mes è lì dal 2012, quello di cui si sta discutendo è se attivare una nuova linea di finanziamento alleggerendo le condizionalità in entrata. Questo vuol dire che nella fase di attivazione di questo fondo, uno Stato dice: ho bisogno di liquidità, accedo al Mes. A quel punto il Parlamento ratifica la decisione, viene erogata una cifra e ci sono due condizionalità: il prestito va restituito subito, dopodichè sottoscrivi un memorandum in cui ti impegni a realizzare le riforme strutturali che il Mes ti dice di fare. Oggi si parla di un Mes con una sola condizionalità: spendere i soldi soltanto per l’emergenza Coronavirus. Ma a trattato vigente, quando tutte le regole e i trattati saranno ripristinati, ci troveremo nella condizione di dover ottemperare agli obblighi del Mes. Ma la liquidità immediata necessaria all’Italia la possono dare il QE della Bce e il Recovery fund. Credo si debba cercare di avere quest’emissione di bond, ma la cosa fondamentale è che la portata economica deve essere ragguardevole: non meno di un trilione, ma forse anche qualcosa di più. Credo che sui primi 3 strumenti ci sia una visione di insieme complessivamente concorde, sul recovery fund mi aspetto che domani si esca con un ‘da adesso lavoriamo per costruire questo strumento’ e nel giro di un mese dovremo averlo operativo”.
Sulla app per tracciare i contagi
“Oggi dipingiamo scenari orwelliani su questa applicazione, dopo che da dieci anni raccontiamo le nostre vite sui social. Qui parliamo di uno strumento che ci mette a disposizione un supporto in una condizione di emergenza. Mi viene da ridere a sentire certi complottismi. Dopodichè ognuno di noi è costantemente tracciato da decine di applicazioni che abbiamo sul cellulare”.