Virginia Raggi, sindaca di Roma, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul lavoro in Campidoglio
“In Campidoglio abbiamo l’85% dei dipendenti in smart working e con la fase due almeno il 30% dei dipendenti rimarrà in smart working. Alcuni risultati dovrebbero essere consolidati, ovviamente non nella percentuale in cui lo stiamo vedendo adesso. Si può cambiare se c’è una sorta di patto sociale con la cittadinanza per la rinascita. Bisogna lavorare su una serie di pilastri comuni”.
Sulla fase due
“Chiediamo al governo di velocizzare tutte le procedure burocratiche e bizantine che riguardano gli appalti pubblici. Se noi sindaci ogni volta che dobbiamo aprire un cantiere dobbiamo fare procedure che durano mesi se non anni, è chiaro che l’economia non riparte. Bisogna aiutare i sindaci ad aiutare. Vanno velocizzate le procedure, con un controllo a posteriori. Stiamo chiedendo al governo di regolare gli orari delle città affinchè non vi siano affollamenti e si possa attuare il distanziamento sociale”.
Ripartenza diversificata per regioni
“Le decisioni devono essere centralizzate per evitare che ci siano regioni e città di serie b. Vanno bene ipotesi diverse per la ripartenza a seconda dell’andamento dell’epidemia nelle varie regioni, ma sempre con un controllo centrale, affinchè non ci sia un caos. Auspichiamo più tamponi, però sul resto mi sembra ci sia una buona sinergia”.
Sul comportamento dei romani
“I romani si sono comportati benissimo. Vedendo che nelle ultime 24 ore ci sono 22 contagi in una città di 3 milioni di abitanti, bisogna essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Ovviamente dal 4 maggio non sarà un liberi tutti. Le parole d’ordine sono gradualità e prudenza per non ricadere nuovamente in una fase di contagio. Per la mobilità, bisogna fare una riflessione. Stando tutti a casa i dati di traffico sono crollati. Ora, nella ripresa dobbiamo evitare che le nostre città siano invase dalle auto e stiamo lavorando su alcune direttrici comuni: privilegiare il trasporto attraverso bici e monopattini. Stiamo realizzando corsie ciclabili, stiamo pensando di dedicare le controlaterali delle strade grandi alla ciclabilità. Vogliamo incentivare la mobilità dolce anche incentivando l’acquisto di bici elettriche. Dobbiamo scoraggiare il traffico privato perchè, con il trasporto pubblico che dovrà limitare le presenze, rischiamo di essere invasi dalle auto. Per i mezzi pubblici, stiamo programmando dei contapasseggeri, stiamo lavorando con le compagnie telefoniche per avere in maniera anonima dei dati di traffico e aumentare le corse sulle linee più frequentate. Le mascherine devono essere reperibili sul mercato e faccio un appello alle imprese del Lazio che si stanno riconvertendo per aiutarci a produrre mascherine nella nostra regione”.
Sui rifiuti
“Normalmente in città transitavano giornalmente circa 5 milioni di persone in città, oggi abbiamo 3 milioni di stanziali, è evidente che un po’ il flusso dei rifiuti sia calato. Inoltre Ama ha iniziato ad avere nuovi furgoncini per la raccolta, forniture che avevamo ordinato da tempo. Aggiungiamo che per due mesi non vedono più discariche abusive che si creavano ai bordi delle strade e che impegnavano l’Ama ad una raccolta di rifiuti ingombranti”.
Sul possibile addio di Donnarumma e Simioni
“In questo momento si tratta di voci, i nomi fatti sono quelli di due fuoriclasse: Stefano Donnarumma in Acea ha fatto fare un salto di qualita’ all’azienda e Paolo Simioni ha salvato Atac dall’abisso senza fondo del fallimento.
Stiamo lavorando da mesi con il Governo per cercare di dare il massimo valore a queste persone e chiaramente anche per la loro eventuale successione”.
Sussidio a bar e ristoranti che assumono riders
“Si puo’ pensare a un sussidio per bar e ristoranti, che secondo il gruppo Colao dovrebbero riaprire per ultimi. Un incentivo per assumere stabilmente chi fa consegne ‘green’, a piedi o in bici, per aiutare chi sta fermo tanti mesi mentre gli altri riaprono”.