L’avv. Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Associazione italiana calciatori e consigliere federale, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).

Sulla ripartenza del calcio

“Nessuno oggi può avere un’opinione certa -ha affermato Calcagno-. Noi ovviamente ci stiamo lavorando perchè la responsabilità è quella di farsi trovare pronti. Gli esperti, in base alle curve epidemiologiche, devono capire come approntare la fase due all’interno del mondo del calcio che non è una cosa semplice, ma auspicabile. Quando non si sa, ma prima o poi noi dovremo riprendere e dovremo trovare una strada per farlo in sicurezza. Tutti vorremmo riprendere, ma non dobbiamo avere una posizione perchè non dipende da noi, nè dalla Fgic, dobbiamo affidarci a chi si intende di queste cose. Secondo me dovremmo imparare a convivere con questo virus e non si capisce ancora bene come sposare questa convivenza con il nostro mondo. Sarebbe importante ripartire perchè vorrebbe dire che il Paese è tornato alla normalità. Ritiro permanente? E’ una delle ipotesi al vaglio, ma comunque poi dovranno viaggiare per andare a fare le partite. Non possiamo immaginare di fare tutte le partite nello stesso posto con tutte le squadre lì, i punti interrogativi sono ancora molti. Il problema dei costi è certamente determinante, però a me dispiacerebbe molto che si ripartisse a più fasi, prima la A poi le altre categorie, perchè un professionismo che si spezza per problemi di costi e di organizzazione aziendale, non vorrei fosse un primo passo per fare altri ragionamenti che a me piacciono molto poco, ad esempio si parla di semi-professionismo da molto tempo. Non vorrei che qualcuno cogliesse la palla al balzo perchè sarebbe sgradevole. Ferie? Il periodo di ferie sarebbe stato ampiamente goduto in questi mesi, quindi non si pone. Ci sarebbe più che altro un problema di organizzazione della stagione successiva. Ricominciare ad agosto? Potrebbe essere un’ipotesi, bisognerà capire come gestire i contratti. La Fifa è stata molto chiara nel dire che con un prolungamento della stagione sportiva verranno anche prorogati i contratti e i prestiti”.

Sui tagli allo stipendio dei calciatori

“Bisognerà vedere in che maniera hanno scritto le rinunce e le transazioni in questo periodo. E’ chiaro che giocare anche due mesi in più in una stagione ha un suo valore. Detto questo, non ho mai sentito un calciatore non disponibile in questo senso”.