Davide Faraone, capogruppo di Italia viva al Senato, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul Mes
“Sta accadendo qualcosa di surreale, figlio della società della comunicazione. Si cominciano a lanciare strali nei confronti di uno strumento economico, che è diventata una sigla che ormai si discute pure nei bar e la si è fatta diventare una sorta di simbolo dell’UE che non funziona, dell’Ue matrigna che vuole fare del male all’Italia. Fin quando questa rappresentazione sta nella mente e nelle parole dei sovranisti ci può anche stare, quello che mi dispiace è quando questa tesi viene cavalcata anche da figure più assennate. Mi riferisco innanzitutto al premier che nella conferenza stampa in cui si è scontrato con Meloni e Salvini, diceva sostanzialmente la stessa cosa dei due, cioè no al Mes. Per noi invece è uno strumento importante, che si somma a tutti gli altri strumenti economici messi in campo dall’Europa. Sicuramente bisogna chiedere di più perchè l’emergenza è grande, ma che si dica che l’UE non ha fatto nulla quando invece ci mettono a disposizione il Mes senza condizioni mi sembra veramente incredibile. Purtroppo il tornaconto politico elettorale sta influendo tanto sulla questione. Sono contento che il PD abbia cambiato linea, perchè le prime dichiarazioni erano inquietanti, andavano dietro all’impostazione di Conte. Lega e FDI si possono permettere questa propaganda perchè stanno all’opposizione, ma qual è l’alternativa all’Europa di fronte alla gestione di questa emergenza? Il M5S ha la stessa identica impostazione della Lega sul Mes. E’ inspiegabile dire no a questo strumento senza condizioni, senza metterlo in contraddizione con altri strumenti come gli Eurobond. Sono convinto che alla fine a questo Mes accederemo perchè sarebbe da pazzi non farlo. Le condizionalità di cui avevamo giustamente paura non ci sono e il fatto che queste condizionalità possano essere messe successivamente è una menzogna, è fantascienza”.
Sulla task force per la fase due
“Funzionerà e Colao potrà svolgere appieno le sue funzioni se gli si daranno poteri, non se invece sarà solo la foglia di fico ma poi le decisioni continueranno ad essere prese in maniera disordinata da governo, regioni e comuni. Colao è la scelta migliore che si potesse fare, ma diamogli i poteri senza alcun condizionamento politico, altrimenti potevamo anche evitare di nominarlo. Sul tema della ripartenza siamo enormemente in ritardo. Matteo Renzi quasi un mese fa è stato aggredito per aver fatto un’intervista in cui diceva di preparare la ripartenza. Tutto questo fu vissuto come un insulto a quelli che erano stati i sacrifici degli italiani, creando questo derby tra emergenza sanitaria ed emergenza economica. Se avessimo programmato un mese fa oggi saremmo molto più avanti”.
Catalfo riferirà sul caos Inps
“Mi aspetto chiarezza sul passato e voglio capire come eviteremo che la burocrazia e il malfunzionamento di alcuni interventi pubblici possano ripetersi e far sì che i cittadini siano vittime della burocrazia. C’è bisogno di un ministro del lavoro che garantisca che l’Inps funzioni”.