Le aziende italiane chiedono liquidità senza indebitarsi ulteriormente con le banche. A causa del Coronavirus sono ferme da quasi un mese, si calcolano danni all’economia per miliardi di euro. Gli imprenditori sono preoccupati e da tempo lanciano l’allarme: “Gli aiuti del Governo sono insufficienti”. Natale Giunta, chef palermitano e titolare di diverse attività come ristoranti e società di catering, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus, per raccontare la situazione drammatica che stanno vivendo gli imprenditori.
Le ricadute del Coronavirus sul settore della ristorazione
“Ho un ristorante a Palermo, uno a Roma, uno street food e un’azienda di banqueting e catering. Diamo lavoro a 50 dipendenti ma in questo momento 46 sono in cassa integrazione. La situazione è tragica, io mi sono reinventato il delivery, cene gourmet a casa, sto facendo qualcosa per pagare le bollette e gli affitti perchè non si fermano, così come le rate Inps”.
Sugli aiuti dello Stato
“Sento il Governo parlare di miliardi, non so per chi, sento tante chiacchiere ma non vedo la sostanza. Si parla di prestiti alle aziende, ma io non credo che la banca non vorrà nessuna garanzia. Conosciamo tutti il modus operandi delle delle banche, oggi le banche danno soldi solo a chi non ne ha bisogno. In teoria c’è la garanzia dello Stato, vedremo. In ogni caso il prestito va rimborsato. Non so quante aziende ce la faranno, ma il fallimento di molte aziende è dietro l’angolo”.
Giunta è anche testimone di giustizia
“In situazioni del genere le mafie proliferano. Chi ha soldi e chi ha potere, farà altri soldi. Chi ha bisogno sarà messo in ginocchio”.