Single: in queste settimane di emergenza tutto è ribaltato, chi ha lottato in questi anni per stare in coppia oggi può aspettare, in compagnia, che questo difficile periodo passi. ll lockdown sembra beffardamente un periodo per coppie e famiglie, mentre i single ne sono più feriti psicologicamente.
Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Marco Luca Greppi, fondatore della community Vita Da Single. “Sono più di 8 milioni i single in Italia, non hanno più socializzazione. Ogni giorni arrivano decine e decine di mail da parte di persone sconcertate dalla situazione – ha osservato Greppi – avere date più precise darebbe psicologicamente più speranza, così da mettersi il cuore in pace.”
La terza emergenza nazionale, quella psicologica
Single: i mass media sembrano disinteressati alla questione. L’attenzione è di gran lunga più alta sulle famiglie, vista la quantità di gruppi associativi che fa sentire la propria voce a difesa dei loro interessi. Di fatto ognuno di noi avrebbe una qualche necessità, un qualche diritto da reclamare. Al momento, per dirla tutto, la situazione è tesa ovunque, anche in famiglia si stanno vivendo momenti di tensione. “Poche ore fa una persona diceva che stanno ricevendo tante lettere di divorzio, da parte di coppie di vecchia data. I single vivono i loro spazi in solitudine, mentre chi vive in famiglia vive una situazione di tensione – ha aggiunto il fondatore di Vita Da Single – la tenuta psicologica della popolazione è molto a rischio, stanno nascendo problematiche importanti, stanno aumentando i TSO, casi di depressione. Questa diventerà una terza emergenza nazionale: dopo quella sanitaria e quella economica, ci troveremo a dover fare i conti con una difficile situazione psicologica.”
Single per scelta personale e single per scelta altrui: chi soffre di più?
Sorpresa: ci sono “persone che sembravano più fragili, stanno reagendo bene; altri stanno patendo moltissimo e iniziano ad avere somatizzazioni – si è congedato Marco Luca Greppi – essere single per scelta può essere consolatorio, ma la quantità di persone che ha consapevolmente scelto di star solo è molto esigua.”