Stare in casa durante l’emergenza coronavirus non è facile, soprattutto se è piccolissima, se è un container e soprattutto IO RESTO IN CASA è uno slogan molto amaro per tutte quelle persone che una casa non ce l’hanno più perché è stata distrutta dal terremoto… “Non resto a casa dal 24 08 16”: questo è quello che è stato scritto ad esempio su uno striscione appeso su un edificio pericolante di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), uno dei paesi più colpiti dalla serie di terremoti nel Centro Italia dal 24 agosto 2016 in avanti. Nel cratere sismico tra Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, dove le scosse tra 2016 e 2017 hanno fatto circa trecento morti, senza contare i suicidi avvenuti dopo, e 40mila sfollati, la terra trema ancora e la gente del posto inizia ad essere stanca. Sempre ad Arquata del Tronto è stato diffuso un altro slogan , #iorestoinsae , le soluzioni abitative emergenziali chiamate anche in gergo familiare “casette”, proprio per far capire che la vita all’interno di queste non è affatto semplice soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria. Proprio Michele Franchi, vicesindaco di Arquata del Tronto che vive tutti i giorni con i suoi occhi le condizioni della sua gente, è intervenuto ai microfoni di Arianna Caramanti su Radio Cusano Campus.
Sulla ricostruzione.
“Quest’altra emergenza non ci voleva, noi siamo da tre anni in emergenza -ha affermato Franchi-. Gran parte della popolazione vive nelle sae, in pochissimi sono tornati nelle proprie case. Aspettavamo una primavera di ricostruzione, purtroppo è arrivata quest’altra emergenza. Ora giustamente va affrontata prima di tutto la questione sanitaria, ma quando si ripartirà non vogliamo sentire scuse sulla ricostruzione”.
Sul post di Giorgia Meloni riguardo il terremoto ad Arquata.
“Nessuno si deve permettere di mettere il cappello sul terremoto e sulle emergenze. Lo dico anche alla mia parte politica, chiunque speculi politicamente sul terremoto mi fa ribrezzo. Non ce l’ho con la Meloni o Salvini, dico a tutti i politici: fate quadrato e lavorate per uscire da quest’emergenza, sul terremoto e sul coronavirus non bisogna farci speculazioni politiche! In tanti anni sono passati tanti governi e politici, non è stato fatto un gran che per quanto riguarda le zone terremotate del centro Italia. Forse perchè qui la popolazione che vota è poca”.