Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulla didattica a distanza
“Nonostante tutta una serie di argomentazioni corporative di alcuni sindacati, che obiettavano che non era prevista la didattica a distanza nei contratti degli insegnanti, la stragrande maggioranza degli insegnanti si sta dando da fare. Diversi insegnanti lavorano anche il sabato e la domenica perchè gli studenti si sono abituati ad avere un contatto stabile e costante. Il dato negativo, come dice l’Istat, è che un quarto della popolazione italiana nel sud e un terzo in tutta Italia non possiede un pc o un tablet. Questo lo sapevamo già, ma colpevolmente abbiamo fatto finta di non accorgercene. I fondi stanziati permettono di acquistare computer, non tanti quanti sarebbero necessari, però in molti casi ci sono aziende che stanno facendo donazioni. La maggior parte dei nostri studenti adesso segue la didattica a distanza. Servirebbe una maggiore omogeneità nell’uso di piattaforme, si sta usando di tutto e ci sono piattaforme che non comunicano con le altre. Da questo punto di vista vorremmo delle garanzie. Il 18 maggio è una data improponibile per la riapertura. Vorremmo sapere cosa succederà a settembre nelle classi pollaio, dove non è possibile mantenere le distanze di sicurezza. Ho visto che il ministro Azzolina ha ripreso proprio il mio intervento su questo tema. Spero che nel periodo di giugno, luglio e agosto ci sia un grande periodo di studio, sia da parte dei nostri studenti, sia da parte degli insegnanti che si allenino per acquisire sempre maggiore dimestichezza con le tecnologie per la didattica a distanza perchè non è detto che a settembre si possa riprendere normalmente”.
Tutti promossi
“Sono sempre stato al benaltrismo. Di fronte a un’emergenza come questa, mai verificatasi, è chiaro che l’unico sistema è quello di mandare avanti i ragazzi, ma non con il 6 politico, semplicemente dicendo: tu vai avanti, ma a settembre, ottobre, novembre dovrai colmare con corsi di recupero le difficoltà che hai avuto nei mesi precedenti. E’ chiaro che ci vorrà un impegno economico da parte del governo per organizzare i corsi di recupero. Se uno studente penserà di fare il Lucignolo della situazione sarà ‘massacrato’ nel giugno 2021 quando ci saranno scrutini di tipo tradizionale”.