Lea Pericoli, 27 volte sul trono del Tennis italiano, grinta, talento e classe, in uno smash a metà tra cuore e saggezza
La Signora del Tennis d’Italia nel mondo, da Milano, con la saggezza dei suoi 85 anni, incoraggia tutta la nazione dai microfoni di Radio Cusano Campus
Lea Pericoli, Signora del Tennis d’Italia e dello sport azzurro nel mondo, è intervenuta, dalla sua città, Milano, ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente marconiana dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
“Grazie per le parole gentili, immeritate”, dice con grande modestia e quelle maniere che l’hanno resa stimata ma anche amata dalle genti di tutto il mondo, sportivo e non.
L’intervista – Sono tutti concordi, quando si parla di lei di pochi altri eletti del mondo dello Sport. Che ci insegna quante cose utili, in questi giorni complicati, Signora Pericoli?
“Giorni complicati forse è la definizione migliore. Sicuramente nella mia lunga vita io ho attraversato dei momenti molto difficili; abitavo in Africa, dove c’era stato il colera. Poi dopo anche il Tennis e lo Sport mi hanno insegnato tanto”.
Poi con una schiettezza che suscita ammirazione, va nel profondo e racconta una cosa molto delicata, la gentilezza fatta donna che è insita nel suo modo di essere e porsi: “Ho avuto un tumore, ne ho avuto un altro, e quindi sono un’ottimista di quelle incurabili, che continua a combattere con grande positività, che è una cosa fondamentale”.
Nello Sport di certo si è portata appresso qualche dote che non è solo tecnica ma anche caratteriale. Oltre a guardare una giornata piovosa reputandola bella, ci ha messo della sana grinta. Quanta ce ne vuole, rispetto al fatto che occorra combattere tutti i giorni, tenendo la guardia alta, per questa cosa così delicata. Qual è il suo pensiero?
Lea Pericoli è sempre composta anche quando l’argomento incide su tante cose: “Devo dire che è un momento molto difficile, per tutti. Bisogna riuscire sicuramente ad avere fede ed essere ottimisti perché piangersi addosso, in questo momento, non serve. Bisogna guardare avanti e sperare che la cosa si risolva. Sono sicura che se tutti fanno il loro dovere, quello che lo Stato chiede, cioè di non muoversi, se ci mettiamo tutti assieme ce la possiamo fare. Infatti Milano è vuota, e in strada non c’è nessuno”.
Vedere quella foto del prato di Wimbledon desolatamente vuoto, che impressione le ha dato? Sarà di nuovo pieno, come quella bella città che è Milano?
“D’altra parte Wimbledon è qualcosa di molto, molto particolare?! E se anche lo Sport si ferma, c’è di che spaventarsi. Perché lo SPORT è stato il grande amico della mia vita, il mio grande maestro. Ma siamo chiamati tutti, a un compito difficile. Se siamo tutti assieme e ci battiamo con convinzione, riusciremo a uscire anche da questa parentesi molto cupa”.
Con quali e quante avversarie e compagne di nazionale si è sentita, in questo periodo, magari via telefono o via computer? Molta gente?
“Ma mica tanto, sa?! Il tennis è cambiato. Io giocavo a tennis tanti, tanti anni fa. Quando ho vinto gli ultimi campionati italiani parlo di 40 anni fa! Oggi sono rimasta nel tennis e via dicendo, però è un tennis diverso perché è molto più ricco di quanto non fosse un tempo. Ognuno vive dentro la sua piccola capsula, e fa il proprio dovere. E’ difficile, diciamo, stringere amicizie, oggi”.
Del suo periodo agonistico e di di Nicola Pietrangeli ho tutti pareri positivi, nei suoi confronti. Lei è stata, per esempio, una delle prime che, per l’eleganza di donna e di sportiva, è stata tra le prime a essere stimata anche dagli stilisti. Comprendendo l’importanza del rapporto Sport-mondo esterno, che non fosse una campana di vetro…
“No, certo. Questo è vero. Poi mi parla di Nicola Pietrangeli, un grandissimo protagonista. Lo considero un eroe perché ha vinto più di tutti. E’ stato un grandioso giocatore. E l’anima del campione si ritrova in questi momenti. Noi, infatti, con lui ci sentiamo spesso, al telefono. Lui è sempre ottimista e sempre positivo”.
La campionessa di sempre, del Tennis d’Italia, chiude con una profonda convinzione: “Effettivamente anche io, sono una grande ottimista; tutti gli sportivi devono esserlo. Difficile che uno sportivo che riesce ad ottenere dei risultati, uno sportivo vero,che non lo sia. Bisogna credere, bisogna avere fede”.
La ringrazio di questo intervento, che ci tiene su la guardia e il morale, e ci sprona sempre a fare bene, con umiltà e determinazione. Uno smash di classe, in chiusura di collegamento, che tocca direttamente il cuore.
“E’ vero. La ringrazio di avermi chiamata. Tutta la salute e il bene del mondo”.