Rosemarie Ackermann, che rivalità ma anche quale amicizia, con Sara Simeoni: dopo il Salto in Alto non sarebbe stato più lo stesso
Oggi compie gli anni, 68, la tedesca dell’Est che avrebbe cambiato per sempre la disciplina rappresentata. E’ stata la prima, a raggiungere i 2 metri!
L’Atletica Leggera internazionale festeggia il compleanno di una delle più costanti esponenti del mondo femminile, che si è segnalata al mondo intero per la bravura tecnica e fisica nel Salto in Alto, Rosemarie Witschas più nota al mondo con il cognome Ackermann.
La saltatrice tedesca è nata a Lohsa il 4 aprile del 1952, piccolo paese della Sassonia.
A soli 20 anni partecipa alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, tristemente note alla storia per l’attentato prodotto contro gli atleti israeliani. In quella manifestazione la Ackermann rappresentava la Germania dell’Est arrivando al settimo posto finale. Non malissimo, per una ragazzina appena diplomata.
Nel 1974 ai Campionati Europei di Roma arrivò al nuovo record del mondo, saltando 1 metro e 95 centimetri. Ma il meglio sarebbe dovuto arrivare perché nel 1976 avrebbe partecipato ai ventunesimi Giochi Olimpici, celebrati a Montréal e in tutto il Canada. E’ medaglia d’oro, a soli 24 anni!
Tecnicamente parlando la Ackermann è stata la tedesca orientale è stata l’ultima a impiegare lo stile di salto con il ventre, rispetto allo stile Fosbury, famoso dopo Città del Messico, le Olimpiadi del 1968. Una scelta, questa, che la stessa Rosemarie riteneva più semplice, da imparare a mettere in pratica.
Il record del mondo lo ottiene ancora, ed è migliorato, a Berlino, raggiungendo il massimo, del suo percorso agonistico. Rosemarie Ackermann sarebbe stata la prima donna a saltare i 2 metri. E’ il 1977 e lei diventa uno dei punti di riferimento assoluti, del Salto in Alto e dell’Atletica Leggera. Che non sarebbe più tornata indietro, almeno fino al 1987, quando Stefka Kostadinova, bulgara, avrebbe saltato 2,09, mai più eguagliato, da nessuna.
Ma, attenzione, nell’occasione di Montreal, una saltatrice azzurra, la veneta Sara Simeoni, era arrivata seconda, dietro la Ackermann; presto la nostra rappresentante avrebbe saltato 2 metri e 1 centimetro.
Agli Europei del 1978 l’ordine è invertito, rispetto all’occasione olimpica. Prima la Simeoni, seconda la tedesca dell’Est. Una grandissima rivalità sportiva, come poche altre se ne sarebbero consumate. Ma sono da sempre stati grandi amiche.
A Mosca l’Olimpiade sorride alla Simeoni con Rosemarie che arriva ai piedi del podio, senza riuscire a prendere neanche la medaglia di bronzo: fu quarta, e con questa prestazione terminò, a soli 28 anni, la sua carriera.