Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano e Presidente della società delle scienze umane, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).

Sull’UE oggi

“Credo nel progetto europeo pensato dai padri fondatori -ha affermato Ciocca-. Un’Europa diversa da quella attuale potrebbe sicuramente essere vincente. Purtroppo oggi a questa Europa manca il concetto e l’interpretazione dell’avverbio unione, invece ci sono in eccesso l’egoismo e l’invidia che molti Paesi hanno nei confronti dell’Italia. La Germania sta cercando in tutti i modi di speculare su una tragedia che ha messo in ginocchio le nostre famiglie e le nostre imprese. Non è il momento delle polemiche, ma di costruire. Mi dispiace che si sia perso tempo prezioso. Le affermazioni di alcuni esponenti europei purtroppo pesano sulla speculazione finanziaria dei mercati. Se la presidente della Commissione UE fa un’affermazione e quella della Bce ne fa un’altra i mercati reagiscono. C’è stata della distrazione della politica italiana sull’importanza di presidiare il dialogo europeo. Oggi l’80% della nostra vita è condizionata dalle scelte prese a Bruxelles e a Strasburgo. L’Italia ha sbagliato a non presidiare quel segmento. L’Europa era il cimitero degli elefanti della politica italiana, quando qualcuno rompeva le scatole veniva parcheggiato al Parlamento europeo. Ogni tanto gli italiani vedono l’istituzione europea come un convento di frati in cui parcheggiare qualcuno. Invece ora stiamo capendo che è un teatro che va presidiato perchè se non lo presidiano il cittadino e la politica, lo presidiano gli interessi economici. Dopo aver vinto il virus medico, avremo il virus economico da vincere e lì abbiamo bisogno dell’antibiotico, ovvero di recuperare risorse in finanziamenti o in garanzie per poter davvero far ripartire l’economia”.

Su Orban

“Quanto successo in Ungheria è da cartellino rosso. Non è pensabile che si arrivi a una situazione di questo tipo. Se un giornalista dovesse parlare in una forma non gradita al primo ministro, questo si troverebbe in galera per 5 anni. Sul contrasto all’immigrazione apprezzo le scelte fatte dall’Ungheria, ma se mi chiedete oggi a che livello siamo arrivati all’Ungheria vi dico che siamo arrivati al livello della Turchia. Dentro l’UE queste situazioni non possono esistere”.