La viceministro dell’Economia Laura Castelli (M5S) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sull’Europa
“E’ la prima volta che accade che tutti i Paesi europei sono in shock e nessuno aveva mai ipotizzati cosa sarebbe successo nella dinamica in cui tutti i Paesi europei avessero uno shock. Noi comunque dobbiamo andare avanti e garantire agli italiani di vivere un momento di difficoltà come questo con dignità e soprattutto con la possibilità di rimettersi in piedi. Ho sentito Dombrovskis dire che il Patto di stabilità è sospeso ma poi verrà rimesso, questo non va bene. Ci si deve mettere a discutere di come si allungano i tempi delle regole perchè se no stiamo giocando con carte che non conosciamo”.
Sul decreto di Aprile
“Il decreto di marzo era un primo pezzo. Ovviamente non mi sfuggono alcune tensioni, qualcuno è insoddisfatto. Nel decreto di aprile ci sarà molto di più, aggiungeremo il reddito di emergenza che servirà a dare un aiuto concreto a quelle persone che dichiareranno di non avere niente. E anche la mossa sui comuni è servita a questo. E poi la parte importante sulle imprese, che tenendo la saracinesca chiusa hanno la necessità di una serie di cose. Sul credito alle imprese abbiamo visto la difficoltà a far applicare quello che noi abbiamo scritto nella legge, quindi su questo stiamo lavorando intensamente e siamo convinti che la situazione vada risolta il più presto possibile. Stiamo vivendo tutto quello che non abbiamo fatto prima come il problema, per cui oggi ci troviamo una marea di nodi che vengono da molti anni di non risoluzione. Ci sono molti comuni che sulle reti di solidarietà lavorano benissimo e sono riusciti ad attivare immediatamente dei sistemi, come a Torino ad esempio. Molti altri sindaci si sono mossi così, altri no e vanno aiutati maggiormente”.
Sulle preoccupazioni di Confindustria
“Lavoro con Confindustria e spesso ci confrontiamo, ho visto i loro report. Condivido la necessità di programmare il dopo, di non perdere tempo perchè le aziende non possono resistere troppo e rischiamo che ne restino chiuse più di quelle che pensavamo. C’è un tema della salute che non si può sottovalutare quindi il governo aprirà solo quando la comunità scientifica dirà che non rischiamo una ricaduta pesante. La reazione delle persone è ancora piena di paura. Secondo me è giusto pensare a come le aziende devono ripartire, si spera tutti di fare molto velocemente, ma prima c’è la salute. Mi auguro che questi due tempi coincidano”.