Il lavoro ai tempo del contagio è la call per la raccolta di documenti audiovisivi ai tempi del coronavirus, in Italia: c’è chi è stato messo in smart working, chi è stato costretto a chiuder bottega e non sa quando e come riaprirà, chi fa spettacolo e senza pubblico non può far nulla. Ognuno di noi ha una storia da raccontare, che può essere documentata e inviata all’AAMOD.    

Il materiale per conservare

La call è appena partita, “abbiamo lanciato l’iniziativa ieri abbiamo raccolto la testimonianza di un’attrice ferma – ha osservato Luca Ricciardi, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – la fondazione ha raccolto materiale sul mondo del lavoro e materiale sociale, è un mezzo per fare denuncia delle proprie condizioni di lavoro. Al momento il lavoro sta cambiando, è necessario conservare la memoria di questo periodo.”  

Il lavoro ai tempi del contagio è un modo per raccontare l’emergenza COVID-19 dal punto di vista dei lavoratori e per riflettere su come questa condizione possa incidere sulle trasformazioni sociali e politiche già in atto. “L’Italia non era pronta per affrontare lo smart working – ha sottolineato Ricciardi, consigliere dell’AAMOD – tanti sono in difficoltà. Sul sito tutte le info circa la grammatica del materiale da inviare. “

L’oggetto dei materiali video può riguardare qualunque argomento connesso con la tematica del “LAVORO AI TEMPI DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS IN ITALIA”: la denuncia di condizioni di lavoro non adeguate ai parametri di sicurezza, le condizioni di difficoltà sociale e familiare che lavoratrici e lavoratori si trovano a vivere, lo sforzo e il senso di responsabilità di coloro che lavorano per garantire beni di prima necessità, l’impegno e la generosità del personale ospedaliero e di chi deve garantire i servizi pubblici essenziali.

Basterà inviare i propri video girati con i mezzi che si hanno a disposizione (telefonini, fotocamere, videocamere…) per contribuire ad implementare questo fondo, destinato non solo a conservare la memoria di quanto sta accadendo nel mondo del lavoro, ma anche ad essere immediatamente riutilizzato in nuove opere, documentari, reportage, studi.

I materiali, inviati attraverso le comuni piattaforme web o di condivisione file, dovranno essere accompagnati dall’autorizzazione al loro utilizzo sul modello predisposto e scaricabile dal sito AAMOD. Alcuni di questi verranno utilizzati e rielaborati per raccontare sin da subito cosa vivono, raccontano, denunciano le lavoratrici e i lavoratori ai tempi del contagio.

 

 

Ascolta qui l’intervista integrale