Pietro Grasso, senatore di Leu, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul lavoro nero
“La politica si deve far carico della realtà, conoscendo bene i problemi dei cittadini e della società -ha affermato Grasso-. Non c’è dubbio che al sud c’è questa situazione per cui c’è un equilibrio socio-economico molto fragile, in cui prosperano lavoro nero, mafie, criminalità. C’è un pezzo di popolazione che esce di casa la mattina con il solo obiettivo di sfamare la propria famiglia, senza un punto di riferimento. Tutte queste famiglie ora non hanno possibilità di trovare soluzione alla sussistenza. Lo Stato deve rendersi conto di questa realtà e cercare di intervenire, perchè in passato proprio l’assenza dello Stato ha determinato l’avanzata delle mafie che hanno cercato di sostituirsi allo Stato fornendo mezzi di sussistenza come il lavoro nero, o attività come lo spaccio di stupefacenti. Bisogna mettere in moto tutto ciò che è possibile dal punto di vista dell’assistenza per i 5 milioni di cittadini in povertà assoluta. Si dice che il virus è uguale per tutti, non è così perchè chi ha uno stipendio fisso oggi sa di poter contare sul presente e sul futuro. Potrebbe essere un’ulteriore occasione per far passare dalla parte dello Stato coloro che godevano di profitti determinati da attività illegali. A Napoli e Palermo ci sono stati assalti ai supermercati, si tratta di fenomeni organizzati per creare un clima per cui la sfiducia nello Stato porta ad appoggiarsi ad altre realtà locali. Se riusciamo a dare ciò che è necessario per sopravvivere ai cittadini, credo che potremmo riuscire a superare per sempre questa situazione”.
Reddito universale
“Bisogna che lo Stato sia presente, in tutte le sue componenti prima su tutte quella dell’ordine pubblico. Bisogna creare una sorta di reddito universale nei prossimi mesi, con minori limiti e minori complicazioni, dando la possibilità di sopravvivere a chi ha quest’urgenza, così come parlare di una fiscalità più collettiva. Se è vero che il virus non conosce censo, è vero fino a un certo punto, perchè poi alla fine non si può scegliere tra morire di Coronavirus e morire di fame quindi bisogna dare a tutti il più possibile. Il governo per ora si è mosso con prudenza, ma anche con coraggio e fermezza”.