Sandro Gozi, europarlamentare di En Marche, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulle misure dell’UE per l’emergenza Coronavirus

“Certamente gli errori di comunicazione della presidente Von der Leyen sono gravi e ripetuti -ha affermato Gozi-. L’Europa oggi è partita lentamente, perchè tutti i governi sono partiti lentamente. Questo è virus che ha preso tutti alla sprovvista e le reazioni iniziali sono state tutte non all’altezza della gravità dell’emergenza. Però poi l’Europa ha preso decisioni epocali, ha sospeso il patto di stabilità, ha permesso agli Stati di spendere per contrastare questa minaccia enorme alla nostra salute e alla nostra economia. Noi europarlamentari abbiamo votato lo stanziamento di 37 miliardi di Euro che devono sostenere i grandissimi sforzi che le regioni stanno facendo. Sono misure impensabili fino a qualche mese fa, ma che non sono ancora sufficienti. Serve aggiungere uno zero a queste cifre, moltiplicare per 10. In questi giorni il dibattito è attorno a questo e noi la stiamo facendo. Finora è mancato lo spirito europeo solidale di vari governi e vari leader, ma questo lo vogliamo attribuire alle istituzioni europee o a dei governi che sono miopi? Le opinioni pubbliche in Germania e in Olanda sono convinte che questo virus non colpirà l’intero continente, ma solo alcuni Paesi. Oggi c’è una maggioranza di Stati che sostiene la linea di Macron, Conte e Sanchez, siamo già maggioranza e dobbiamo sostenere questa battaglia per un’Europa che interviene sostenendo l’economia con delle misure come i recovery bond. Oggi il miglior alleato dell’Italia in questa battaglia è il presidente Macron. Ne ho parlato con Prodi, lui sa bene la differenza tra la critica giusta alle istituzioni europee quando non fanno quello che devono e la critica ingiusta all’UE se non fa quello che non è in suo potere. Secondo me è questione di settimane perchè il virus colpirà tutto il continente europeo e ci saranno condizioni migliori per costruire l’Europa che non c’è, quella degli investimenti pubblici. Se siamo in guerra occorre un’economia di guerra, quindi fare grandi investimenti a livello nazionale ed europeo. Poi dipende anche dalla comunicazione che si fa. Per settimane Di Maio e la Farnesina hanno parlato per mesi solo degli aiuti cinesi e russi, ma Germania e Francia hanno dato all’Italia molto di più all’Italia rispetto a quanto fatto da cinesi e russi. Spero sia un errore di comunicazione e non una scelta politica. I cinesi ci stanno ridando parte di quello che noi europei in termini di aiuti e di assistenza gli abbiamo dato all’inizio di questa crisi. Questa propaganda fa male perchè manipoli l’opinione pubblica e non aiuta il ruolo internazionale dell’Italia. La comunicazione del governo deve essere più oggettiva”.

Sui Coronabond

“Sono assolutamente a favore dei recovery bond, ovvero i bond per la ripresa -ha affermato Gozi-. Anche Conte ha ripreso questa definizione che è una questione non solo nominale ma anche di sostanza. Bisogna emettere questi bond per trovare le risorse che ci mancano per fare la ricostruzione. Bisogna dire a Germania e Olanda: non vi chiediamo di pagare il debito italiano, vi chiediamo di emettere insieme nuovi titoli perchè insieme dobbiamo trovare risorse per fronteggiare questa emergenza. Per questo ho criticato duramente la presidente Von Der Leyen perchè non è possibile che quando parla da Bruxelles mette i bond tra le opzioni e quando parla all’agenzia di stampa tedesca fa un passo indietro. Mi sarei aspettato di più da Paolo Gentiloni sulla questione dei bond, ci vuole più coraggio e messaggi anche più forti. Si ricordi del grande federalismo degli europei che l’hanno preceduto e Von Der Leyen si dimentichi che viene da Berlino”.