Gabriele Gravina, presidente della Figc, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano e Presidente della società delle scienze umane, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Spadafora vuole proporre stop ad allenamenti prima del 3 maggio
“Il ministro ha dichiarato che proporrà il blocco delle attività sportive fino alla fine di aprile compresi gli allenamenti, aspetterei la decisione del Consiglio dei ministri. Certo, è un messaggio che richiede alcune riflessioni. La prima riguarda il momento di grande difficoltà che stiamo vivendo e che sta cambiando i nostri modelli di vita. I nostri campionati sicuramente non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato. La priorità l’abbiamo sempre data alla definizione della competizione sportiva. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Sia la Uefa sia la Fifa si stanno impegnando per far sì che si possa sforare la dead line del 30 giugno fino ad arrivare ad agosto. Questo ci fa piacere, ma dobbiamo anche fare in modo di non andare a compromettere il campionato della stagione 2020-21”.
Sottovalutazione del Coronavirus da parte del mondo del calcio?
“Quando si è giocato non si aveva l’esatta conoscenza della dimensione del fenomeno, il calcio non ha scienziati e virologi. Noi ci siamo attenuti alle ordinanze, lo stesso ha fatto la Uefa”.
Sulla decisione dei giocatori della Juventus di sospendere 4 mensilità dello stipendio
“E’ un modello che indica un senso di responsabilità, di disponibilità da parte dei calciatori che credo sia un segnale importante in questo momento”.
Sulla tutela delle società calcistiche
“Non possiamo chiedere soldi al governo perchè sappiamo benissimo che ci sono altre priorità in questo momento, chiediamo però la costituzione di un fondo salva calcio dove devono entrare risorse della Federazione, che farà sacrifici importanti in questo momento, e risorse che devono derivare dalle scommesse. Le società sono titolari di un diritto di autore, l’evento sportivo è un prodotto sul quale si scommette, della tutela del diritto d’autore chiediamo quella percentuale dell’1% che deve entrare in questo fondo. C’è una risoluzione dell’UE che dice che il diritto d’autore sulle scommesse va tutelato. La Francia già applica l’1% e la stessa cosa sta chiedendo l’NBA”.
Sulla Serie C
“Conosco la Serie C benissimo, ne sono stato presidente, sono stato anche presidente di un club di Serie C per anni. Oggi le difficoltà sono di sistema, la Serie C soffre tanto, dobbiamo cogliere l’occasione per fare una rivoluzione culturale, un nuovo approccio nell’ambito della gestione. Le mie proposte le ho già avanzate, ci stiamo confrontando. La Serie C a tre gironi non va più bene. Bisogna tornare a un’eccellenza di Serie C di 20 squadre e poi 40 squadre in un’altra serie semi-professionistica. Per individuare le squadre che devono far parte di una C d’elite basta seguire la classifica, ci sono società che arrivano prima delle altre. Queste decisioni dipendono dalla Lega Pro, il presidente Ghirelli già conosce questa proposta ed è favorevole, ma dipende dalle società”.