Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, deputato di FDI, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano e Presidente della società delle scienze umane, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).

Sulle nuove comunicazioni del premier Conte

“Il principale difetto di queste comunicazioni del premier è rappresentato dall’eccessiva esposizione. Sarebbe stato meglio fare meno comunicazioni, più compatte più chiare e sempre al cospetto dei giornalisti. Fino ad oggi c’è stata molto confusione e in una fase così complicata meno confusione c’è e meglio è per tutti. Abbiamo dato al governo la disponibilità a collaborare, abbiamo buttato alle ortiche il ruolo di opposizione perchè riteniamo che la nazione venga prima della fazione, però questo non è servito a gran che”.

Conte ha dichiarato: “o l’Europa ci sostiene o faremo da soli”

“E’ un’altra informazione che viene lanciata lì e al momento Conte non l’ha declinata . Mi viene in mente la favola Alice nel Paese delle meraviglie. In questa fase storica mi pare che anche i più realisti del re abbiano capito che c’è qualcosa che non funziona nell’UE e nel rapporto tra l’Italia e Bruxelles. Se le cose non cambiano credo che sarà difficile trovare le motivazioni per restare insieme. E lo dico da europeista convinto. Non so cosa Conte avesse in mente quando ha fatto quella dichiarazione. Certamente passata l’emergenza medica, dobbiamo rivedere la nostra economia, cercare di essere più autosufficienti, rimanere ancorati al nostro sistema di valori che in questa fase si sta dimostrando molto efficiente. Dobbiamo riuscire a risollevarci, a credere un po’ meno in maniera fideistica nell’Europa e cercare di riprendere la proprietà della produzione di tutto ciò che è indispensabile per stare bene, non è possibile non avere le mascherine e andare ad elemosinarle altrove. In un modo o nell’altro con il nostro debito dovremo fare i conti. Questo tema va preso di petto. Penso che se i parametri sono quelli che fin qui ci sono stati imposti questa modalità è destinata a farci lavare per sempre i piatti mentre gli altri mangiano l’aragosta tutti i giorni”.

Su Draghi possibile premier

“Io sono molto scettico su questa ipotesi. Non si possono servire contemporaneamente due padroni, chi è stato al servizio delle banche e dei banchieri per tutta la vita non può garantire gli interessi della controparte, quindi del popolo italiano. Penso che Draghi sia un personalità di grande prestigio, ma penso che vada applicato per le sue competenze, non come capo del governo. Io mi fido di Draghi nelle sue competenze, non mi fido di Draghi come capo del governo, in quel caso non mi offrirebbe molte garanzie. Draghi o Conte? Non preferisco nè l’uno nè l’altro, bisogna andare a votare, perchè la democrazia funziona così. La Lega vuole Draghi? Il centrodestra sulle questioni fondamentali ha grande sintonia, poi ognuno può avere le proprie idee, altrimenti saremmo un partito unico. Il centrodestra deve crescere all’unisono per vincere le elezioni, poi un po’ di concorrenza è giusto che ci sia. Certo, alcune scelte della Lega negli ultimi anni non le abbiamo condivise. La Lega è ancora molto Lega nord e ancora poco Lega nazionale”.

Sul prolungamento delle restrizioni

“Mi pare che il ritmo dei contagi e dei decessi non si sia ancora placato. Noi dobbiamo cercare di essere seri. La comunità scientifica ci dice che l’unica maniera efficace per contrastare il Coronavirus è quella del distanziamento sociale. L’altra possibile soluzione, che però l’ISS non prende in considerazione, è quella di fare i test a tutto il popolo italiano per scovare i positivi asintomatici”.