Coronavirus: tanti cercano di sopravvivere con leggerezza al blocco conseguente alla pandemia in corso, di fatto stiamo attraversando un vero e proprio trauma sociale, dalle conseguenze psicologiche inevitabili. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, con Bruno Casinghini, psicanalista.
Senso di castrazione diffuso
“E’ bello poter ridere di un momento difficile, è un modo per distanziarci e superarlo: c’è confusione, c’è chi dice che è un’influenza, chi dice che è una peste. Siamo schiacciati, stiamo molto male, mi chiamano persone che ho avuto in terapia anni fa e mi confessano di star male – ha osservato Bruno Casinghini – c’è un forte senso di castrazione, stiamo attraversando una sofferenza inevitabile, è un fatto esterno psicosociale che ci obbliga a stare fermi: stiamo subendo un grave terrore.”
Es, Io, Super – io
Le tre istante teorizzate da Freud per spiegare la personalità (l’Es, l’Io e il Super – Io) si trovano a dover fronteggiare la situazione come segue: “Il Super-Io è il papà giudicante che ognuno di noi ha dentro, che è alleato del coronavirus e che gode delle difficoltà che stiamo vivendo; l’Es è la parte istintiva, che dovrà essere gestita dall’Io. Il dovere sta vincendo sul volere – ha sottolineato lo psicanalista – i nonni sono soli, ai nonni mancano i nipoti, c’è una parte affettiva che soffre! Stiamo per questo diventando tutti auto erotici, anche fare l’amore è diventato pericoloso, c’è un solo rapporto sessuale possibile: l’autoerotismo, come ai tempi dell’AIDS.”
Coronavirus: come sopravvivere limitando la sofferenza al massimo?
“L’apnea è l’unico modo per sopravvivere e gestire questa situazione. Noi romani potremmo andare ad Ostia, farebbe bene andare al mare, invece non si può fare niente, non ci si può andare. Se cambi comune commetti reato- si è congedato l’esperto – più stiamo in casa, meno contatti abbiamo più il coronavirus tende a morire, e più moriamo noi dentro. Ti ricordi la canzone di Gianni Bella? Cantiamola.”