L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus si abbatte in modo feroce sull’economia italiana. Molte famiglie sono in ginocchio a causa della chiusura delle attività, tanti lavoratori sono in cassa integrazione, altri hanno perso il lavoro o sono fermi. Gli effetti sono devastanti, il numero dei poveri sembra triplicarsi. Gianluca Bigonzi è un uomo di 46 anni di Marino, comune alle porte di Roma. Da 10 anni è disoccupato e tra poco dovrà lasciare l’abitazione in cui è ospite. Da qualche giorno prende poco più di 350 euro di reddito di cittadinanza “perché nel 2018 ho lavorato per la Multiservizi di Marino, tramite agenzia interinale, per fare i kit per la raccolta differenziata, e ho guadagnato 2.200 euro”, ha spiegato Gianluca. Bigonzi ha raccontato la sua storia ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
La storia
“Sono disoccupato da circa 10 anni quando ho perso il lavoro da vigilante non armato. Da 10 anni mi reco presso gli uffici di collocamento, vado al Comune di Marino a chiedere un lavoro, un’abitazione, un modo per andare avanti. Finora mi sono sempre arrangiato facendo l’asfaltista, il manovale, il giardiniere, sempre lavori molto usuranti. Non ho mai ricevuto nessun aiuto. Alcune notti le ho passate in strada. Ho una figlia di 10 anni, ma la vedo molto di rado, mi manca tantissimo. E’ brutto vivere per strada e farsi vedere così da una figlia. In questi anni ho lottato in ogni modo per starle vicino. Ci sentiamo tutte le sere, anche lei è molto preoccupata. Mi vergongo. Con la madre di mia figlia non abbiamo buoni rapporti, questo ha complicato molto la situazione”.
Gli alloggi d’emergenza
“Ho vissuto a lungo in un garage pieno di muffa e infiltrazioni. Pur avendo un contratto, non essendo un locale affidabile non ho potuto neanche avere un contributo per l’affitto dal Comune. Prendevo 177 euro al mese di reddito di inclusione. Ho fatto la domanda per il reddito di cittadinanza il 5 febbraio, mi è arrivata d apochi giorni la risposta che mi è stato accettato: solo 353 euro perché nel 2018 ho lavorato guadagnando poco più di 2mila euro. Perché gli immigrati vengono aiutati e io no?”.
Le richieste di aiuto non ascoltate
“Ora mi trovo a Torvajanica, vicino Roma, sono ospite da un amico che fortunatamente non mi ha fatto passare per strada l’emergenza che stiamo vivendo. Spero di poter restare da lui almeno un mese. Sono deluso dal sindaco di Marino, mi sarei aspettato almeno una chiamata. L’unica risposta che ho ricevuto è che prendendo il reddito di cittadinanza dovrei essere in grado io di trovare un’abitazione con un regolare contratto e il comune mi anticiperebbe i primi 3 mesi, ma chi è che darebbe una casa in affitto con regolare contratto a uno che prende il reddito di cittadinanza, per giunta cos’ basso? Tutta questa situazione mi ha portato alla depressione e i brutti pensieri aumentano”.