Teofilo Stevenson il più grande tra i pugili oro olimpico: rifiutò il professionismo e i milioni per combattere con Cassius Clay
Scelta personale coraggiosa e Cuba che non prevedeva lo sport professionistico: disse “NO” a 5 milioni di dollari. Preferì l’amore di 8 milioni di cubani
Teofilo Stevenson, la più grande dimostrazione di attaccamento alla patria dal dopoguerra a oggi. Pugile cubano, rinunciò ai milioni di dollari pronti per lui, dall’altro lato dell’embargo, per la fratellanza e l’amore di oltre 8 milioni di cubani. Insomma qualche volta il RISPETTO non si compra con il vil denaro.
Nato a Puerto Padre il 29 marzo di 68 anni fa, è stato un combattente di quelli che resteranno per sempre nella storia dello Sport di tutto il mondo. Ha vinto tre medaglie d’oro ai Giochi Olimpici, e questo già menziona una parte del suo assoluto valore tecnico e atletico.
Teofilo vinse i Giochi Panamericani del 1971 e si presentò alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, dove batté il favorito americano Duane Bobick, dato per certo vincitore della rassegna che si svolge ogni 4 anni. La medaglia d’oro Stevenson la vinse senza combattere per l’infortunio che soffrì in semifinale il rumeno Ian Alexe mentre il cubano aveva avuto vita facile.
A Cuba, 1974, si svolgono i Campionati del Mondo dei Dilettanti che lui seppe fare propri, davanti a una folla padrona di casa in delirio. Nel 1976 arriva il secondo oro sotto il sacro fuoco di Olimpia, a Montreal. E qui arrivarono offerte sostanziose e pesanti, tuttavia rifiutate, dal diretto interessato.
Da una parte per amore del suo popolo, dall’altra perché la legge cubana non prevedeva né prevede la partecipazione allo sport con lo status da professionisti.
Con la seconda medaglia d’oro olimpica Teofilo Stevenson diventa una celebrità mondiale: è un eroe nazionale, per Cuba! E si permette il lusso, incalcolabile, di rifiitare 5 milioni di dollari per vedersela con il Campione del Mondo dei Pesi Massimi, il più grande di tutti: Muhammad Alì, addirittura programmato per il primo incontro del cubano una volta diventato professionista.
Era un grandissimo periodo di campioni nella categoria più reclamizzata al mondo assieme a quella dei Pesi Medi. In quel periodo giravano George Foreman e Joe Frazier, oltre a Cassius Clay e Ken Norton. Un peccato, non vederlo misurare contro calibri di quella potenza, di quella struttura fisica e di quella tecnica, tutte doti che hanno portato i citati pugili ai massimi livelli e per tanti lustri. Se pensate che George Foreman sarebbe tornato sul ring a 50 anni!
Questa singolare situazione lo avrebbe reso il secondo pugile, nella storia della Noble Art, a passare dalle Olimpiadi al debutto assoluto con lo scettro della categoria più importante in palio, per giunta contro il più grande pugile del dopoguerra. Quello che aveva battuto i più forti in carica, ogni volta.
Lui che a livello olimpico è considerato con Laszlo Papp e all’altro cubano Félix Savon, uno dei più grandi pugili del panorama dilettantistico di sempre.
Teofilo Stevenson nel 1978 ha 26 anni e seguita a vincere: in questo anno è di nuovo Campione del Mondo dei Dilettanti. Nel 1979 si conferma anche ai Giochi Panamericani, e alle Olimpiadi del boicottaggio statunitense, Mosca 1980, è ancora oro, per la terza volta! E’ il secondo, a riuscire nella clamorosa e ammirevole impresa, dopo Laszlo Papp. Dopo di lui un altro cubano, a Sydney 2000, Savon.
Al Campionato del Mondo dilettantistico del 1982 il grande campione cubano, 30enne, è superato e battuto dal crescente peso massimo romagnolo Francesco Damiani. E nel 1984 non poté partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles perché Cuba faceva parte del blocco del contro-boicottaggio guidato dall’allora Unione Sovietica. Ma prima di lasciare l’attività agonistica, a 34 anni, siamo nel 1986, a Reno, Nevada, il più grande pugile cubano d’ogni periodo ed epoca vince il Mondiale Dilettanti nella categoria Supermassimi.
Nel 1999 era l’allenatore cubano di Pugilato per i dilettanti ma a Miami, Florida, ebbe una lite con un impiegato di una compagnia aerea che pagò dazio con i denti rotti. Venne arrestato ma subito rilasciato e rispedito a Cuba.
Un infarto lo stroncò a L’Avana l’11 giugno 2012, a soli 60 anni. Tante volte bisogna essere fortunati, oltreché bravi e belli.